Maltempo: dopo i nubifragi, la conta dei danni. Bosa chiede lo stato di crisi

Dopo le incessanti piogge che hanno provocato in varie zone della Sardegna allagamenti, frane sulle strade con conseguenti chiusure al traffico, si fa la conta dei danni, anche questa volta ingenti, soprattutto nel Sulcis Iglesiente e Oristanese. Molti sindaci chiederanno lo stato di calamità naturale, e intanto è continuato per tutta la notte il presidio della Protezione civile regionale nelle zone più colpite. Donatella Spano, assessora delegata alla Protezione civile, si è recata a Bosa (Oristano) con il direttore regionale della Protezione civile, Graziano Nudda, e il direttore generale di Forestas, Antonio Casula, per incontrare il sindaco e seguire da vicino l’evoluzione della situazione dopo che le piogge hanno creato allagamenti in centro e problemi alla viabilità sulle strade per Montresta e Alghero.

A Bosa sono arrivati squadre e mezzi per l’emergenza: la Sori, la sala regionale integrata, ha inviato sul luogo 15 idrovore e 35 operatori tra il personale di Corpo forestale e Forestas, con i volontari delle associazioni Misericordia Sassari, Oristano Soccorso, Misericordia Villanova Monteleone e Radio Club Alghero. Squadre di rinforzo alle altre componenti locali di Protezione civile stanno lavorando per risolvere tutte le criticità. Intanto l’ultimo bollettino meteo pubblicato dall’Arpas informa che sulla Sardegna “si continuano a registrare precipitazioni sparse che risultano sia stratiformi con intensità debole, sia a carattere di rovescio isolato con intensità moderata”. Tuttavia ogni singolo evento è di breve durata. Le precipitazioni sparse proseguiranno nelle prossime ore e “saranno ancora un misto di eventi deboli e di rovesci isolati di moderata intensità”.

Nuovi disagi a causa delle intense piogge durante la notte nel Mandrolisai. Dopo l’esondazione del torrente Cabutzia nelle campagne circostanti, in territorio di Austis, tre strade sono state chiuse per consentire ai mezzi
comunali e ai vigili del fuoco di rimuovere i detriti e mettere in sicurezza le strade che portano al paese. Si tratta delle strade di Berridoghé, Sant’Antonio e Funtanamorta. Sul posto anche i Carabinieri della stazione di
Teti e della Compagnia di Tonara per la gestione del traffico.

Intanto, una nota della Confcommercio di Nuoro-Ogliastra chiede al sindaco di convocare subito un tavolo di crisi per trovare immediate risposte per le famiglie e le imprese di Bosa coinvolte. “I danni della bomba d’acqua che ha devastato Bosa sono ingenti- si legge -. Attività commerciali ed artigianali coinvolte dal maltempo sono alle prese con la conta dei danni, alla perdurante situazione di crisi economica che affligge il territorio si aggiunge questa disgrazia che si presenta alle porte di una stagione turistica che si spera dia qualche speranza di ripresa”.

“In particolare chiediamo da subito un supporto per le imprese danneggiate e chiediamo che il comune si attivi immediatamente per dichiarare lo stato di calamità e soprattutto chieda subito alla Regione di fornire un sostegno per la ripresa delle attività e forme di rimborso per i danni subiti, come era stato fatto in occasione del tragico evento del 2013 che colpì la nostra isola”, ha detto Vincenzo Vadilonga, responsabile Confcommercio di Bosa-Planargia, “chiediamo inoltre all’amministrazione comunale di sospendere da subito ogni forma di imposizione locale per coloro che hanno subito i danni visto che a breve ci saranno importanti scadenze tributarie”. Inoltre la Confcommercio di Bosa-Planargia si mette a disposizione per collaborare in tutte le forme per poter dare un supporto affinché si esca in tempi rapidi da questa situazione di difficoltà e dare immediata operatività alle imprese.

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