Il sequestro in Libia di quattro tecnici dell’azienda Bonatti, a luglio 2015, poteva essere evitato. Due di loro, il siciliano Salvatore Failla e il sardo Fausto Piano, furono uccisi in una sparatoria vicino alla città di Sabrata a marzo del 2016. La Procura di Roma ha chiuso l’inchiesta nei confronti di sei indagati, ai vertici della società di Parma: la tesi è che il rapimento, appunto, poteva essere evitato se fossero state adottate misure di sicurezza idonee. Pochi mesi prima era stata chiusa l’ambasciata italia e la Farnesina aveva lanciato l’allerta. Il pm Sergio Colaiocco contesta quindi la “cooperazione colposa nel delitto doloso”. Tra gli accusati figurano il presidente della Bonatti, Paolo Ghirelli.