Il Cara in cerca di nuova sede: dal 1 gennaio lascerà Elmas

“L’emergenza riguardante i flussi migratori verso l’Italia ha acquisito maggiore consistenza a partire dal mese di giugno del 2014 – ha scritto qualche giorno fa in una nota la Prefettura di Cagliari – Per fronteggiare il costante afflusso di migranti sulle coste italiane e, in particolare, della Sicilia, è stato condiviso, in Conferenza Stato-Regioni, un Piano Nazionale di distribuzione, per favorire una equilibrata ripartizione degli stranieri su tutto il territorio del Paese. La Regione Sardegna contribuisce a tale Piano con una percentuale del 2,96%”.

I numeri dei migranti oggi in Sardegna si leggono nella stessa nota: nelle 61 strutture temporanee di accoglienza in tutta la Sardegna (quelle individuate dalle quattro prefetture con appositi bandi pubblici secondo necessità) ci sono 2.479 migranti. In provincia di Cagliari ci sono 38 strutture attive che danno ospitalità a 1.032 migranti (ma molti Eritrei arrivati qui sono stati ospitati alla Fiera in attesa di una nuova partenza, secondo precise disposizioni del Viminale). Nel resto dell’isola si registrano 854 presenze in 9 strutture a Sassari; a Nuoro, 332 presenze in 7 strutture; ad Oristano 261 presenze in 7 strutture.

Dato che il numero dei migranti in Sardegna non diminuisce, ci chiediamo come mai il Cara di Elmas, che ha disponibilità fino a 320 posti, ne accolga oggi solo 139. La risposta arriva da Giuseppe Rania, viceprefetto di Cagliari che ha accettato di accompagnarci dentro il Cara durante la visita concessa alla delegazione di LasciateCiEntrare venerdì 29 agosto: “Dal 1 gennaio la struttura dovrà passare per legge all’Enac, l’areoporto civile di Elmas, perciò il 31 dicembre di quest’anno scade l’ultima proroga alla Casa della Solidarietà per la gestione del Centro e stiamo cercando di distribuire i nuovi migranti in arrivo in altri locali. Salvo cambi di programma dovremo trovare una nuova sede per il Cara. Le opzioni sono due, o un centro grande in grado di ospitare fino a trecento posti oppure due più piccoli, in questo caso però ci sarebbero diversi problemi legati alla sorveglianza. La Prefettura sta già vagliando diverse opzioni, una di queste è la scuola per le guardie penitenziarie di Monastir: sarebbe perfetta ma sappiamo che si è già costituito un comitato di cittadini contrario. Ad ogni modo il nostro obiettivo è trovare strutture idonee e rendere migliori le condizioni di vita dei migranti, molti sindaci della provincia si sono mostrati disponibili ad accoglierli”.

F.M.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share