Galsi addio, Cgil-Cisl-Uil: “Scelta realistica. Ma servono alternative”

Un giudizio positivo sulla decisione della Regione di abbandonare il progetto Galsi e l’auspicio affinché ci sia, subito, la convocazione di una conferenza dei servizi sulla metanizzazione della Sardegna. A sollecitarla, definendo “realistica e opportuna” la scelta della Giunta regionale di abbandonare il progetto Galsi, sono i segretari regionali di Filctem Cigl Giacomo Migheli, Femca Cisl Marco Nappi e Uiltec Uil Tore Sini. “Abbiamo sempre sostenuto che occorreva assumere in tempi rapidi delle decisioni alternative per non precludere ai sardi l’opzione metano – spiegano in un lungo e articolato documento i tre sindacalisti-, perché in caso contrario si rischierebbe il collasso del nostro sistema produttivo e la perdita del posto di lavoro per altri migliaia di lavoratori, con l’aumento dei costi sociali ed economici per la collettività che ciò comporta, fino ad arrivare al graduale ma inesorabile spopolamento dell’isola”.

Ricordano anche che da tempo tra gli auspici delle organizzazioni sindacali c’è quella che definiscono la “concreta alternativa”, ossia la rigassificazione, “che permetterebbe l’approvvigionamento di gas naturale allo stato liquido tramite navi metaniere, terminal che potrebbe essere realizzato in una delle aree industriali già strutturate, per esempio quelle di Sarroch/Macchiareddu, Porto Torres, Portovesme”. Primo passo per la sua realizzazione la costruzione della “dorsale interna, cioè di una condotta di circa 272 km in grado di trasportare il gas allo stato gassoso in tutti i territori dell’isola, rete in parte già realizzata e finanziata, che durante la fase di cantierizzazione potrebbe assorbire quasi 15.000 posti di lavoro”. I sindacati auspicano che la Giunta Regionale “convochi al più presto una specifica conferenza dei servizi per la metanizzazione della Sardegna”.

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