Frode tessile milionaria, la Finanza di Sassari denuncia 54 persone

Oltre 50mila capi di abbigliamento sequestrati, 54 denunciati per frode in commercio, perquisizioni a Sassari, Cagliari, Roma, Napoli, Padova e Prato. È il bilancio dell’indagine “Teseo” della Guardia di finanza di Sassari che, dopo i blitz di novembre dello scorso anno, ieri ha effettuato una serie di perquisizioni in tutta Italia, mirate a tutelare il Made in Italy. Sotto i riflettori sono finite decine di aziende che producevano capi d’abbigliamento con false etichette relative alla composizione e all’origine dei prodotti. L’operazione, coordinata dal Gruppo della Guardia di Finanza di Olbia, è partita a seguito di alcuni accertamenti effettuati sui prodotti tessili sequestrati nel corso degli interventi dello scorso novembre in numerose attività commerciali galluresi gestite da cittadini cinesi. Gli indumenti sono stati analizzati e sono risultati confezionati con filati diversi e non di pregio rispetto a quelli indicati in etichettatura.

I Finanzieri, coordinati dal procuratore della Repubblica di Tempio Pausania,Domenico Fiordalisi, hanno ricostruito, grazie all’analisi dei documenti contabili, le filiere di approvvigionamento dei capi di abbigliamento, individuando 36 attività commerciali specializzate nell’import-export di indumenti situate a Sassari, Cagliari, Roma, Napoli, Padova e Prato. Complessivamente nel corso di tutta l’indagine sono state denunciate 54 persone, quasi tutte straniere, per frode in commercio. Sequestrati 50.000 capi d’abbigliamento, numerose etichette fasulle e alcuni macchinari industriali utilizzati per la frode. “I capi d’abbigliamento, grazie ai provvedimenti che emetterà l’Autorità Giudiziaria, attesa la non pericolosità dei prodotti ma la sola non conformità a quanto previsto dalle etichette con cui viene posta in vendita – spiegano dalla Guardia di finanza – non saranno distrutti ma destinati a enti caritatevoli per le esigenze di numerose famiglie indigenti”.

Il video del blitz

 

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