Marcia per l’acqua in cento piazze della Sardegna in sessanta giorni. La camminata di mobilitazione partirà dopo Pasqua. È una delle strategie scelte da Unidos, il movimento dell’ex parlamentare Mauro Pili per far conoscere in tutta l’Isola i dettagli della class action contro Abbanoa, il gestore sardo della risorsa idrica. Nel mirino i conguagli richiesti agli utenti per il periodo 2005-2011 per 120 milioni di euro – queste le cifre dei promotori della protesta – con una media di 300-400 euro a famiglia. Con un potenziale coinvolgimento di 530mila utenti.
Migliaia di moduli sono già stampati e i primi sono stati distribuiti questa mattina nel corso di un incontro con decine di utenti pronti alla battaglia dell’acqua. È il primo passo della “rivolta” per le bollette che arriva a pochi giorni dalla decisione della Corte d’appello di Cagliari di dare il via libera alla class action. Indicate le prime regole. “Per avere i risarcimenti – ha detto Pili – bisogna aderire e l’adesione sarà gratuita”. L’ex deputato ha spiegato che “i vantaggi non si possono estendere a chi non ha partecipato” e che “la procedura onerosa si fonderà soprattutto sul volontariato: ma stiamo cercando anche degli sponsor. Contiamo sulla collaborazione di esercizi commerciali, studi professionali e altre attività”. Possono aderire utenti privati, consumatori e condomini: chi non ha pagato, chi ha pagato anche parzialmente. Persino chi non ha ricevuto la bolletta. Imprese, partite Iva, attività commerciali e artigiani devono agire, invece, individualmente. Il modulo di adesione può essere inviato alla cancelleria del tribunale civile di Cagliari o rivolgendosi ai centri di raccolta organizzati.