La Sardegna ponte del Mediterraneo tra sponda nord e sud. Ma non solo: ora lo sguardo si allarga sino al Golfo Arabico con l’obiettivo di riflettere e trovare soluzioni per uscire fuori dalla crisi politica, religiosa ed economica che sta devastando l’area dell’Africa Bianca e il vicino Oriente. I risvolti sono drammatici e con preoccupazione si guarda alla violenza del califfo al-Baghdadi. Cioè l’Isis. In questo versante si muoverà il primo congresso sulle politiche arabo-mediterranee che saranno il filo rosso dell’Mg Forum previsto l’11 ottobre al t-Hotel di Cagliari. Nell’Isola arriveranno una trentina di esperti provenienti da mezzo mondo, compresi Palestina, Libano, Emirati Arabi, Giordania e Palestina.
L’incubo terrorismo toccherà in qualche modo tutte le tre sessioni in programma: “Sicurezza cooperativa e crisi regionali”, “Sviluppo socio economico nel sud del Mediterraneo” e “La via della moderazione e il futuro del Medio oriente. “Il nostro obiettivo – ha spiegato Hamze Jammoul, direttore generale dell’associazione Mediterranean-Gulf forum – è quello di mostrare che la moderazione deve prevalere sul radicalismo“. Non sono stati resi noti i nomi dei partecipanti ma si parla di autorevoli rappresentanti del mondo politico, diplomatico, militare, accademico ed economico. Ma anche autorità istituzionali e di governo. La prima edizione del Mg Forum è organizzata dalla associazione Mediterranean Gulf forum con la collaborazione del Comitato atlantico italiano, di Abhat-al Thuraya Consultancy and researches di Abu Dhabi e del centro studi Mutawassit-Mediterraneo di Cagliari. Di Isis si parlerà soprattutto nella prima sessione, quella dedicata all’avanzata del terrorismo e di forze estremiste.