Cagliari città violenta? No, c’è stato un errore di calcolo tra reati e abitanti

Cagliari da record per numero di reati legati alla droga e alla violenze sessuali. Così ieri è risultato da un’indagine pubblicata da Il Sole 24Ore che collocava il capoluogo sardo all’ottavo posto in Italia tra le città meno sicure, in base al rapporto tra reati e abitanti. Ma oggi il quotidiano La Stampa ha scoperto che quella posizione nella classifica è frutto di un errore, perché il territorio preso in considerazione è stato fatto coincidere da Il Sole 24Ore con i soli residenti nella Città metropolitana, pari a 423mila, e non con l’area geografica di competenza di Questura e Comando provinciali dei carabinieri, cioè 785mila abitanti. La posizione corretta di Cagliari nella classifica è l’81° posto, non l’ottavo.

“I reati per 100 mila abitanti risultano quindi 2840 e non 5162, come riporta l’ultima graduatoria – ha rilevato il quotidiano La Stampa -. Una differenza di quasi il 50 per cento”. Così ha rilevato anche il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Per tutta la giornata si sono susseguite anche le reazioni da parte dell’Amministrazione di Cagliari, a cominciare dal sindaco Massimo Zedda che a La Stampa ha detto: “A prescindere dalle motivazioni questo per noi è un danno assurdo. Soprattutto sul fronte turistico. Non è possibile che si trasmetta un messaggio di questo genere ai visitatori che arrivano nella nostra città o a quelli che vorrebbero venirci”. Protesta anche da parte delle associazioni di categoria che, ugualmente, si sono lamentate per la brutta cartolina di presentazione della città a causa di un errore di calcolo.

Questa la nota della Prefettura di Cagliari: “L’indice di delittuosità di una data realtà territoriale si calcola moltiplicando il numero dei reati accertati per 100.000
e dividendo per il totale della popolazione residente della stessa. Atteso che i reati accertati nel territorio della (ex) provincia di Cagliari sono stati 22.388, tale indice di 5.182,95
si otterrebbe se la popolazione residente fosse pari a circa 430mila persone, mentre l’intera provincia statale di Cagliari conta circa 785 mila abitanti”. Mantenendo fisso il numero
effettivo di abitanti il reale indice di delittuosità provinciale si attesta su una cifra pari a 2.851,97; quindi, circa allo 81/o posto nella graduatoria nazionale – spiega ancora la Prefettura -. Si deve sottolineare che risulta invece confermato il dato relativo all’incremento registrato in tema di delitti legati alle sostanze stupefacenti”. Questo incremento, secondo l’analisi della Prefettura “può indicare certamente la rilevanza del fenomeno in questa realtà territoriale, ma anche il grandissimo impegno e lo sforzo profuso in ambito locale nell’azione di prevenzione, di contrasto e di repressione. Ad un presidio costante del territorio, specie delle zone cittadine ritenute maggiormente a rischio”.

Sull’errore di calcolo è arrivata anche la presa di posizione del presidente della Confcommercio Sardegna, Alberto Bertolotti. “Cagliari e i cagliaritani non hanno certo bisogno di essere rappresentati per i criminali che non sono. Ci potremmo anche scherzare su ma lo scivolone compiuto dal Sole24Ore, che offre di Cagliari la rappresentazione di una città violenta e con una diffusa criminalità, costituisce un danno grave, non solo per l’immagine della nostra cittadinanza, non solo per la reputazione delle nostre eccellenti e apprezzate forze dell’ordine ma soprattutto in chiave turistica, con le implicazioni economiche che ciò comporta. Il tutto – denuncia il numero uno dei commercianti cagliaritano – è amplificato dalla autorevolezza della fonte: uno dei principali quotidiani italiani e il più importante in campo economico e finanziario. Ciò che è più grave è il fatto che, perlomeno relativamente a Cagliari, i dati pubblicati sono totalmente falsi perché completamente errata è l’elaborazione da cui provengono”. Secondo Bertolotti, “non può sfuggire come il quadro presentato dal Sole 24 Ore rappresenti una grave macchia per l’immagine della Sardegna, una autentica diffamazione amplificata dai media e dai social che, in buona fede, hanno diffuso e commentato il risultato disastroso di Cagliari. Non so se il sindaco Zedda vorrà andare oltre la giusta critica che ha già mosso nei confronti del giornale, come non so se e come Il Sole 24 Ore vorrà rimediare all’incredibile errore. Ma certo è che un danno così grave non può essere sminuito e preso sottogamba”.-

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