Biotestamento, l’associazione Walter Piludu: “Ora si pensi all’eutanasia”

“Una buona legge, utile ed opportuna, in quanto regola il consenso informato in tutte le sue implicazioni, riconosce il diritto alla sedazione palliativa profonda per i pazienti terminali e introduce la possibilità di dare disposizioni anticipate di trattamento vincolanti per il medico”. Alessandra Pisu, docente di diritto privato all’Università di Cagliari e presidente dell’associazione cagliaritana Walter Piludu, promuove in pieno la legge 219 approvata dal Parlamento italiano lo scorso dicembre sul testamento biologico. Venerdì il tema è stato approfondito in tutti i suoi aspetti con un incontro organizzato dall’associazione a Cagliari, nella sede della Fondazione di Sardegna.

“Resta ora da affrontare il problema della sua attuazione – ha sottolineato ancora Alessandra Pisu – che richiede un notevole sforzo sul piano dell’informazione ai cittadini, della formazione di medici e operatori della sanità, della creazione di banche dati informatiche che rendano facilmente accessibili le Dat, disposizioni anticipate di trattamento, su tutto il territorio nazionale. Ancora, bisogna dire che la legge fornisce una risposta solo parziale alle questioni del fine vita: alcune vicende restano assoggettate a norme del codice penale del 1930 che si stanno rivelando inadeguate a fronteggiare i bisogni attuali di chi vive drammatiche situazioni di sofferenza. Occorre dunque avviare una riflessione sulle libertà individuali nelle fasi finali dell’esistenza, occorre iniziare a parlare anche di eutanasia assegnando al termine il suo corretto significato”.

Proprio sulle norme del codice penale del 1930 è intervenuto durante l’incontro l’avvocato Mario Maffei: ricordando il recente caso gudiziario di Marco Cappato, sotto processo per aver accompagnato Fabiano Antoniani in una clinica svizzera per affrontare il suicidio assistito, ha sottolineato come sia necessario fare chiarezza sull’articolo 580, “Istigazione o aiuto al suicidio”. “La situazione è complessa, non possiamo sintetizzarla in due fazioni, chi è pro e chi è contro la vita. Il caso di Marco Cappato, su cui si esprimerà la Corte Costituzionale, servirà certamente a definire la questione”.

La legge 219 e le sue linee guida approvate poche settimane fa per la Sardegna, secondo Gian Giacomo Pisotti, ex magistrato ed ex presidente della sezione civile della Corte d’appello di Cagliari, “sono ottime. Le norme attuali garantiscono tutela alle persone non autonome e non più capaci, soggette finora alla volontà dei medici. Il caso di Walter Piludu ha contribuito a riconoscere al paziente il diritto a non essere curato, e la legge ha messo nero su bianco questo diritto”.

F.M.

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share