L’allenatore non basta, un Cagliari imbarazzante sconfitto a Firenze

Un Cagliari a dir poco imbarazzante le prende meritatamente anche dalla Fiorentina (3-0) e mantiene saldamente l’ultima posizione in classifica. Un primo tempo alla mercé degli avversari (quasi il 70% di possesso palla, due gol regalati con l’ennesimo errore di Radunovic e un autogol di Dossena), una ripresa meno deprimente ma solo perché i viola hanno mollato la presa e tirato i remi in barca davanti alla pochezza degli avversari.

Il Cagliari non è stato in grado di approfittarne e si è arreso per manifesta inferiorità in ogni parte del campo. In pagella nessuna sufficienza per i rossoblù e qualche quattro ben meritato. Ranieri nel dopo partita non ha accampato scuse e detto che d’ora in poi si cambia, spazio ai giovani che hanno la mente più libera e voglia di mettersi in mostra.  

Finora sette partite giocate, cinque perse, due pareggiate e nessuna vittoria: il ruolino di marcia dei rossoblù è decisamente negativo, per non dire disastroso. La squadra non c’è, non esiste e non si riesce neppure a capire se è nascosta da qualche parte e se avrà la forza  e la capacità di venire fuori dalle sabbie mobili in cui sta sprofondando. Ci sembra di rivedere il Cagliari dell’ultima retrocessione di due campionati fa, nato monco e morto peggio. La differenza sembra  essere solo Claudio Ranieri sulla panchina al posto del piangina Mazzarri, ma anche l’allenatore di Testaccio sembra impotente davanti alla mediocrità dell’organico a cui è obbligato ad attingere.

Contro la Fiorentina sono riemerse ancora una volta tutte le pecche della rosa allestita in estate dalla società per una serie A che pur non essendo trascendentale, riesce comunque ad evidenziare le disparità in campo.  Troppi i giocatori rossoblù che con la massima serie non hanno niente a che fare, pochi quelli adattabili, ancor meno quelli di categoria. I nomi li conoscono tutti, non sono più una novità. Eppure, o per riconoscenza, o perché sono sardi,  o perché si spera che un miracolo li trasformi in ciò che davvero non sono, rimangono in organico e troppe volte anche in campo.  E allora non ci si deve stupire più di tanto se i risultati sono quelli che sono.

Non basta un allenatore di livello superiore per fare grande una squadra, occorre la materia prima e quella di cui è costituito questo Cagliari difetta tecnicamente, agonisticamente, caratterialmente e in personalità. Non sappiamo quanto sia producente la girandola di formazioni che Ranieri sta mandando di volta in volta in campo, vuoi per necessità (infortuni, condizioni scadenti) che per scelta. Mai lo stesso schieramento, anche  il modulo cambia con ubriacante ripetizione. Il mister ripete di non averne uno predefinito e che sono avversari e situazione contingente  a dettare le sue scelte.

Tifosi, società e gli stessi giocatori si fidano ciecamente di lui, è il valore aggiunto di questa squadra.  Ma non è attrezzato per compiere miracoli. E’ vero, il Cagliari ha avuto per le prime otto partite un calendario assolutamente penalizzante, ma questo non deve costituire un alibi agli insuccessi. Serve una svolta urgente. La prossima domenica sarà alla Unipol Domus la Roma di Josè Mourinho,  seguirà la sosta per la nazionale e  quindi la ripresa del campionato con avversarie alla portata. Ma ci vorrà un altro Cagliari rispetto a quell davvero brutto visto finora.

Luciano Onnis   

Fiorentina (4-2-3-1): Terraciano; Kaiode, Milenkovic,Quarta, Parisi; Arthur, Duncan (90 Mandragora), Gonzalez (65 Ikonè), Bonaventura (65 Infantino), Brekalo (64 Kouamè); Beltran(75 Nzola). All: Italiano

Cagliari (3-5-2): Radunovic; Hatzidiakos (75 Obert), Dossena, Wieteska,  Zappa (75 Di Pardo), Nandez, Makoumbou; Deiola (46 Prati), Augello; Petagna (74 Pavoletti), Shomurodov (46 Oristanio). All: Ranieri

Arbitro: Di Bello

Reti : 3’ Gonzalez; 21 Dossena(autorete); 94’ Nzola

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