Il pari dell’esordio mette d’accordo tutti: il Cagliari di Ranieri c’è

Bentornato Cagliari, in serie A. I rossoblù lo hanno fatto in maniera innegabilmente positiva, andando a cogliere un prezioso 0-0 sul campo abbastanza ostico del Torino, squadra che lo scorso campionato ha navigato alle soglie della zona Europa e che in questo campionato conta di ripetersi. Da applausi,  quindi, la prima dei  ragazzi di Claudio Ranieri, la cui mano  nella preparazione e nella orchestrazione della partita è apparsa, come sempre, determinante.

Niente lasciato al caso, anche i dettagli apparentemente secondari sono stati studiati e applicati. Non sempre alla perfezione, d’accordo, ma non deve essere sottaciuto che nella compagine rossoblù sono tanti i giovani e gli esordienti nella massima serie. Il dazio deve essere in qualche modo messo nel conto e farlo senza pagare pegno nel risultato finale è davvero importante.

È evidente che la squadra è ancora incompleta, lo va ripetendo lo stesso Ranieri da almeno dieci giorni. Mancano come il pane un attaccante che segni e due difensori centrali esperti e a misura di serie A. Non che Dossena e Obert abbiano sfigurato, tutt’altro. Il primo è stato come sempre una roccia e dopo i primi dieci minuti di emozione, ha dettato la sua legge: con me non si passa.  Anche Obert ha fatto pienamente la sua parte, andando ben oltre la sufficienza. Ma c’è qualcosina che manca e che si potrà acquistare solo col tempo: l’esperienza della serie A.

Per questo servono due alternative di spessore con conoscenza di livelli superiori a quelli in cui il Cagliari ha militato lo scorso campionato. In serie B gli errori vengono spesso perdonati, in A quasi mai. C’è anche un problema della fascia destra, da dove anche con il Torino sono giunte grosse insidie. Goldaniga e Zappa hanno sofferto parecchio i rispettivi avversari, meglio quando è subentrato Di Pardo. In attacco la penuria di goleador è ancor più penalizzante. In assenza  del bomber Lapadula  – tornerà a novembre, ma dovrá poi riacquistare la condizione fisica -, serve indispensabilmente un attaccante di peso e di qualità che la butti dentro. Una figura che adesso non c’è.

Ci sono ancora nove giorni di mercato, con margini d’azione abbastanza ridotti. Fra i nomi che circolano, nessuno fa sinceramente impazzire. La speranza è che la cura Ranieri, chiunque arrivi, faccia effetto anche sul nuovo acquisto. Le possibilità economiche della società sono quelle che sono, non ci si può permettere di spendere soldi che non ci sono. Ma una soluzione dovrá essere trovata, non si può fare a meno di un attaccante da doppia cifra, o quasi. Diversamente sarà durissima.

Sir Claudio  è una garanzia in ogni circostanza, c’è da fidarsi ciecamente. Anche quando, come contro il Torino,  presenta una formazione che nessuno si aspettava e che invece aveva una sua logica. Nessuno, ad esempio, ha immaginato che il tecnico rossoblù avrebbe rinnegato per questa partita il suo modulo preferito, il 4-4-2, o il più audace 4–3-3, per schierare un più prudente 3-4-3, a specchio con l’avversario. Un modulo che in fase difensiva diventava  spesso un affollato 5-3-2 che ha costituito un muro per gli avversari. Il mister rossoblù sapeva cosa stava facendo, soppesando bene la scelta di  dover  lasciare fuori l’esterno sinistro titolare Augello, che tanto bene ha fatto nel pre-campionato e in Coppa Italia, per piazzare come braccetto di sinistra il più difensivista Obert, di fatto un centrale mancino.

Ha avuto ragione lui, il tecnico rossoblù, come sempre. La squadra si è  rivelata compatta, arcigna, sempre in mutuo soccorso fra i giocatori. Bene, anzi benissimo il centrocampo: ha giganteggiato Sulemana, e Makoumbou e Nandez non gli sono stati da meno, supportati da un arcigno Azzi, stavolta però mancante per prudenza  in fase offensiva. Con il nuovo acquisto Prati il livello del centrocampo salirà e il Cagliari avrá finalmente il suo regista, prestante fisicamente, di eccellente tecnica e ottima visione di gioco. In definitiva, il bicchiere è certamente più pieno che vuoto.

L’esordio è stato sicuramente positivo e questo accresce l’autostima della squadra. Adesso arriverà una serie di partite che dovranno confermare il buongiorno visto dal mattino. A cominciare da lunedì quando  sarà di scena alla Unipol Domus la corazzata Inter di Niccolò  Barella. Un anno fa di questi tempi il Cagliari si apprestava a giocare contro Spal, Sudtirol, Cosenza, Ascoli, Cittadella. E i tifosi a vedere spettacoli calcistici spesso deprimenti. Tutt’altra cosa rispetto a oggi.

Luciano Onnis

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