Via al centesimo Giro d’Italia: la Grande partenza il 5 maggio, alle 12.10, da Alghero. Un villaggio che si anima. È una Sardegna che aspetta: non c’è il campione locale Fabio Aru, ma la delusione è già alle spalle con l’isola pronta ad abbracciare lo storico appuntamento con il secolo del Giro. Ancora formalità, iscrizioni, presentazioni, l’arrivo delle ventidue squadre (nove atleti ciascuno tranne l’Astana con otto, dopo la decisione di non sostituire Michele Scarponi). Poi venerdì il grande giorno dello start delle tre tappe in terra sarda.
La prima, dalla cittadina catalana, è per velocisti. Si comincia con una sorta di passeggiata di otto chilometri per le strade di Alghero. Poi, dopo la rotatoria per la Statale 291, i pedali gireranno molto più velocemente. Perché c’è da correre. E da faticare anche con i tre gran premi della montagna: a Multeddu dopo 68 chilometri, a Lu Lamoni (116) e a San Pantaleo (185). Totale 206 chilometri per assegnare la prima maglia rosa a Olbia. Nel capoluogo gallurese si farà festa con una pedalata rosa guidata da Giovanni Achenza, medaglia di bronzo alle ultime Paralimpiadi di Rio.
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Poi ancora Giro: si scende verso sud, destinazione Ogliastra con tratti di mezza montagna e diversi saliscendi che potrebbero iniziare a fare una prima scrematura. Ci sono anche due gran premi della montagna a Nuoro e Genna Silana. Il finale sarà caratterizzato da una lunga discesa a mare che si conclude al traguardo di Tortolì: complessivamente alla fine saranno 221 chilometri. Partenza da Arbatax domenica 7 per l’ultima tappa, breve e veloce, con arrivo a Cagliari dopo 142 chilometri. Le uniche salite sono quelle intorno a Villasimius con un gran premio della montagna con vista sul mare a Capo Boi. Poi via di corsa sino all’abbraccio alla carovana rosa del capoluogo.
La Sardegna ha investito molto sul Giro d’Italia: in tutto sono arrivati 4,5 milioni di euro dalla Regione. “Una spesa – ha detto questa mattina l’assessore del Turismo Barbara Argiolas – che non va valutata sulle presenze dei 4 giorni (abbiamo comunque dati lusinghieri) ma sul lungo periodo. Non è un evento spot, perché si incrocia con tutte le azioni che abbiamo messo in campo: 15 milioni per le ciclovie ad esempio. Con duemila chilometri di piste ciclabili. Un’azione integrata a tutte le altre rimanda ad una Sardegna non soltanto legata al balneare. Restituiamo al mondo la bellezza dei nostri territori e delle nostre comunità”. Comuni coinvolti che ci hanno messo anche del loro per infrastrutture che rimarranno alle città. Alghero, che ha messo sul campo 300mila euro (120mila dalla Regione), ha speso un milione per asfaltare le strade, 400mila per le ringhiere e la passeggiata. “Il Giro è stata una grande occasione – ha detto il sindaco Mario Bruno – in totale abbiamo investito due milioni, ma sono opere che resteranno”. “Anche ad Olbia si sono spesi 35-40mila euro (20mila dalla Regione) più grossi interventi infrastrutturali – ha spiegato l’assessore al turismo Marco Balata – per il centro storico”. A Cagliari si è arrivati a quota 50mila euro (compresi i 20mila della Regione).
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