“Tiriamo fuori le unghie e i denti”. Il ruggito del capitano Jack Devecchi dà la carica alla Dinamo Banco di Sardegna. Dopo la sconfitta di Pesaro, non ci sono più appelli. “È una stagione tosta, è inutile che ci nascondiamo – spiega Devecchi – abbiamo cambiato tanto in panchina e in campo, ora sta a noi raddrizzare la situazione”. Il capitano mostra l’attaccamento a una maglia che per lui, dopo dieci anni, è una seconda pelle. “Me la sento cucita addosso, quando le cose non vanno non riesco a sorridere – ammette – preferisco sorridere meno e lavorare più sul campo”. La sua arringa al gruppo è esplicita. “Abbiamo visto passare alcuni giocatori con poca fame, è il momento di far vedere cosa abbiamo, vogliamo fare bene, lavorare duro, concentrati, il gruppo si deve ricompattare e mostrare il suo valore”. Passando in rassegna dieci stagioni biancoblu, Devecchi evidenzia che “non c’era mai stato un momento così, sapevamo che sarebbe stata dura ma la cosa che mi fa più male è che qualcuno passato da qui non ha capito il valore della maglia che indossava”. “Tutti sbagliamo, ma se hai qualcosa dentro e vuoi dimostrare il tuo valore, con la maglia dei campioni d’Italia devi tirare fuori tutto – insiste Devecchi – la società ha fatto sempre bene e tutti ci permettono di lavorare con serenità, ma questa non deve essere una scusa per rilassarsi”. Un appello da vero leader nel momento più difficile. “È ora di fare gruppo e tirarci fuori da questa situazione, lavoriamo a testa bassa e puntiamo all’obiettivo finale, i playoff – conclude il capitano della Dinamo – non c’è più tempo per piangersi addosso, bisogna andare avanti col sorriso, con la certezza di aver dato tutto in allenamento e in partita”.
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