Carnevale, a Santu Lussurgiu per la spettacolare giostra Carrela ‘e nanti

Arriva il Carnevale in Sardegna con il suo carico di spensieratezza, gioco e divertimento. Tante le sfilate di carri allegorici, fantocci messi a rogo, maschere colorate e figure che rievocano riti millenari e misteriosi e danze propiziatorie. Si possono vedere in alcuni centri dell’isola anche le processioni di figure dei riti ancestrali. Come anche si ripropongono le giostre equestri. La più famosa è la Sartiglia di Oristano, ma anche a Santu Lussurgiu, nel Montiferru (Oristano) si può assistere ad un’affascinante e spettacolare corsa di una sessantina di cavalieri in pariglie, “Sa Carrela ‘e nanti”. I cavalli lanciati al galoppo percorrono a “pareza” la discesa della via Roma tra curve, strettoie, discese e salite e i cavalieri dimostrano la propria abilità nello stare affiancati. Il volto dipinto o coperto da maschere i cavalieri indossano costumi della tradizione del paese e di passate epoche o dissacranti, dai colori sgargianti. Il pubblico assiste a questa prova di coraggio ai bordi della strada o affacciato alle finestre o sugli usci delle case. Organizza il Comune con la collaborazione dell’Associazione Cavalieri Sa Carrela ‘e Nanti e Pro Loco di Santu Lussurgiu.

Il programma. Sono tre le giornate dedicate alla corsa, 7, 8 e 9 febbraio in via Roma dalle 15:30. Sa Carrela ‘e nanti è l’occasione per visitare il centro montano alle pendici sud orientali del Montiferru, immerso tra boschi e con il centro storico con le case in pietra. Il territorio é ricco di testimonianze della civiltà nuragica e prenuragica. E’ in questa terra ricca di sorgenti d’acqua usate da millenni che si trovano le famose sette fontane della borgata montana di San Leonardo de Siete Fuentes. “Sa Carrela – spiega il sindaco, Diego Loi – è l’occasione anche per offrire per tre giorni ai produttori di artigianato e agroalimentare una vetrina. Inoltre é prevista la visita guidata al Museo della Tecnologia Contadina, tra le collezioni più ricche in Sardegna con i suoi 2000 pezzi tra oggetti e strumenti da lavoro di contadini, pastori, fabbri, manovali, carbonai del Montiferru. Ad esempio il vecchio mulino ad acqua e la gualchiera”. Carrela è nanti é l’antico nome della via Roma, dove ancora oggi viene allestito il percorso. La comunità è coinvolta con tutto il carico di emozioni e adrenalina in questa spettacolare tradizione. La folla infatti si apre a varco per lasciar spazio ai cavalli in corsa e per richiudersi subito dopo il loro passaggio.

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