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Strage di animali a Villamassargia, il sindaco: “È la malvagità che fa paura”

“Una scena così atroce non l’avevo mai vista. Un atto di malvagità che non ha precedenti nella mia terra”. Franco Porcu, il sindaco di Villamassargia, ha la voce forte e rude dell’Isola, ma il ricordo del massacro di animali visto a S’Arriali gli fa ancora tremare le labbra. “Gli animali sono amici dell’uomo, meritano rispetto. Spaccare la testa di un cane con una roncola, sventrare capretti a galline, uccidere asinelle gravide a fucilate, è un atto di violenza efferato che va condannato senza indugi”.

E’ piombato l’inverno tra le vie deserte del comune sulcitano, un inverno del cuore che lascia sgomenti e gelidi più della pioggia ghiacciata che cade da giorni. Il sogno di Gabriele Secci, trentenne di Carbonia, si è frantumato in una notte, quando per un lieve incidente, invece di tornare nella roulotte della fattoria in cui vive, è stato trattenuto al Pronto Soccorso. Al suo ritorno, alle prime luci dell’alba, la devastazione. “E’ evidente che lo stavano pedinando- tuona il sindaco- spero solo che non sia qualcuno del paese, sarebbe un fallimento per noi tutti”.

Franco Porcu, quel ragazzo dagli occhi tristi aveva deciso di aiutarlo, la sua tenacia e il suo desiderio di riscatto lo avevano conquistato: “Un ragazzo mite, un po’ sfortunato, costretto ad abbandonare il corso di allievi carabinieri per problemi di salute. Uno che però non si era arreso: coi pochi risparmi aveva acquistato un pezzo di terra, voleva allevare varie specie animali e farci gravitare le scuole. La sua proposta di fattoria didattica mi era piaciuta subito, e stava iniziando a funzionare. Mi piacciono i giovani che hanno il coraggio di tornare alla terra, è una scelta difficile, ma per noi sardi può essere una risorsa importante. Per questo aver distrutto il suo sogno significa aver distrutto il sogno di molti”.

Ruberie e gelosie, a Villamassargia ci sono sempre state. Porcu, però, si interroga sul motivo che abbia scatenato tanta violenza. “E’ vero: il disagio e la pressione sociale stanno diventanto insopportabili, la disperazione sta strozzando la vita delle famiglie, eppure in paese gli animali li abbiamo sempre rispettati. Anche il 17 gennaio scorso, il giorno di Sant’Antonio, abbiamo acceso il fuoco e li abbiamo benedetti. E’ la malvagità che sento crescere che mi spaventa, la vigliaccheria che genera violenza“.

Dopo l’incubo, però, qualche spiraglio: le telefonate, la solidarietà, la raccolta i fondi, i media che danno risalto alla notizia. Già da lunedì il sindaco ha deciso di portare la vicenda in Consiglio Comunale: “Un gesto che voglio fortemente condannare, una malvagità che va denunciata. Come amministrazione ci occuperemo dello smaltimento delle carcasse delle bestie uccise, ma spero che le indagini in corso portino presto a un risultato. Villamassargia non deve essere ricordato per questa inaudita violenza. E il sogno di Gabriele non deve svanire“. (don. perc.)

(foto di repertorio)

 

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