“Incompatibili”, un terremoto

E’ una piccola norma del decreto anticorruzione. Prevede delle incompatibilità che stanno sconvolgendo la vita delle amministrazioni sarde

La norma ha già fatto una vittima illustre, l’assessore al Bilancio del comune di Cagliari Gabor Pinna, che alcuni giorni fa ha lasciato la carica per tornare al suo lavoro di dirigente della Sfirs, la finanziaria regionale. A Olbia il suo collega Marino Achenza ha fatto altrettanto, ed è tornato a svolgere la sua professione, quella di primario ospedaliero. A Sassari si è dimesso dalla municipalizzata Atp il direttore generale del Comune David Harris.

Ma cosa accomuna un manager come Gabor Pinna, un medico come Achenza e il direttore generale del comune di Nuoro? Appartengono tutti alla categoria dei dirigenti di pubbliche amministrazioni o di loro controllate e in base a una norma del decreto legislativo dell’8 aprile del 2013 (il cosiddetto decreto anticorruzione) hanno un ruolo incompatibile con le cariche di sindaco, di assessore, di consigliere regionale, provinciale e anche comunale nel caso in cui il comune abbia una popolazione superiore ai 15mila abitanti.

Quando la norma è stata emanata non tutti si sono resi subito conto dei suoi possibili effetti. Pareva strana e irrazionale una previsione “in corsa” di questo genere: idonea a sconvolgere gli equilibri di numerose amministrazioni. Le dimissioni di Gabor Pinna – che prima di decidere ha verificato se la norma potesse essere interpretata in modo diverso – hanno chiarito che c’era poco da scherzare.

Nella sezione sarda dell’Associazione nazionale dei comuni d’Italia c’è grande preoccupazione. Ogni giorno, ha spiegato il direttore Umberto Oppus, arrivano richieste di chiarimento da consiglieri e assessori. I dubbi interpretativi infatti non sono stati del tutto risolti. Ma è chiaro che davanti alle interpretazioni più rigide (nullità di tutti gli atti compiuti dagli “incompatibili”), la scelta delle dimissioni è quasi obbligata. Anche perché sono pochi quelli che possono permettersi di rischiare di perdere lo stipendio avendone in cambio i gettoni di presenza (mediamente 50 euro al seduta).

Potrebbero farlo i consiglieri regionali ma a quanto pare tra loro non ci sono incompatibilità. Almeno secondo le prima verifiche svolte dalla presidente Claudia Lombardo. Potrebbero essercene, invece, tra i sindaci. E’ il caso del sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi (dirigente medico). Anche se ha sottolineato di non svolgere funzioni effettive tali da configurare un’effettività incompatibilità. Sempre a Nuoro potrebbero esserci problemi per altri medici o dirigenti della Asl: l’assessore ai Lavori pubblici Angelo Serusi, il presidente del consiglio comunale Giovanni SalisPaolo Manca, consigliere dell’opposizione di centrodestra.

 

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