Olbia, la guerra dell’acqua: in 10mila coi rubinetti chiusi

Abbanoa non paga e il Cipnes (Consorzio industriale provinciale della Gallura) taglia l’acqua a 10 mila persone. Da questa sera gli abitanti della costa a nord di Olbia, che parte da Pittulongu e arriva a Golfo Aranci, resteranno senza i servizi di potabilizzazione dell’acqua e del trattamento dei reflui.

Una decisione assunta in seguito a numerosi solleciti e presa per non mettere a repentaglio la regolarità contabile dell’Ente”, ha detto in una conferenza stampa il presidente del Cipnes Settimo Nizzi. “Da dieci anni il Cipnes vende ad Abbanoa l’acqua che il gestore unico distribuisce nelle località a nord della costa. Un servizio che però Abbanoa non ha mai pagato nonostante i solleciti inviati dall’ente consortile”.

Anche il prefetto di Sassari è stato messo al corrente del problema ma purtroppo, ancora oggi, Abbanoa ha disertato il vertice convocato dal sindaco Gianni Giovannelli.

Nizzi ha spiegato che “a fronte dei numerosi solleciti di pagamento inviati ad Abbanoa e nonostante la causa precedentemente intentate per cercare di recuperare il credito pari a 12 milioni di euro, il gestore unico ha continuato a non pagare il dovuto. La decisione del Cipnes, di chiudere da questa mattina sia l’impianto di trattamento dei reflui che quello di potabilizzazione rappresenta una scelta sofferta ma costretta dall’ammontare del debito”, ha detto ancora Nizzi.

Abbiamo iniziato le operazioni di chiusura dei reflui della zona nord della costa di Olbia. Depura 5/7 mila metri cubi al giorno di reflui urbani, mentre l’impianto di potabilizzazione ha capacità di 200 litri al secondo: entrò stasera la popolazione sarà senz’acqua e da domani mattina i tombini potrebbero saltare”, ha concluso Nizzi.
Nel pomeriggio la replica di Abbanoa.

“E’ impensabile immaginare che il servizio idrico integrato, potabilizzazione e depurazione, possa essere interrotto con danni gravissimi all’utenza e di ordine ambientale. C’é un’anomalia che va risolta. La fornitura – spiega Abbanoa – è compromessa da retaggi frutto della disorganizzazione del passato quando diversi soggetti, non si sa per quale motivo, gestivano in maniera frazionata e disordinata del sistema di approvvigionamento. Una situazione che ora ha fatto sì che una parte del territorio non possa godere del servizio idrico: al Cipnes è stato richiesta una fornitura integrativa (dai 10 ai 60 litri al secondo) per far fronte all’aumento stagionale della richiesta. La stessa anomalia riguarda anche la depurazione: parte del territorio convoglia i reflui verso il depuratore industriale che ha altre finalità”.

“Per risolvere l’attuale situazione – prosegue Abbanoa – è necessario superare il contenzioso legato al passato per il quale, tra l’altro, ci sono due cause in corso. Abbanoa ha già confermato la disponibilità a definire immediatamente, presso l’Autorità d’ambito, gli aspetti controversi e a concordare un piano di rientro compatibile con gli interventi straordinari deliberati dagli azionisti. Per il futuro, invece, si sta procedendo con somma urgenza alla definizione di tutti gli interventi strutturali necessari a superare le incongruenze dell’attuale gestione frazionata”.
E in serata il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, cerca di evitare in extremis che migliaia di cittadini rimangano senz’acqua nei rubinetti e firma un’ordinanza con la quale ordina al Consorzio Industriale di proseguire nell’erogazione dei servizi e ad Abbanoa di pagare e ultimare l’intervento che consentirebbe di utilizzare un altro depuratore, questa volta comunale, facendo a meno di quello consortile.

Il sindaco, nell’ordinanza, evidenzia come “l’interruzione del servizio idropotabile, fognatura e depurazione minacciata dal Cipnes avrebbe evidenti e serie ripercussioni sulla igiene e salute pubblica e determinerebbe il rischio di un danno ambientale”, per queste motivazioni il primo cittadino ha disposto che Abbanoa “eseguisse a proprie spese i lavori necessari per il collegamento della rete fognaria di Pittulongu al depuratore comunale di Sa Corroncedda ed alla conseguente disconnessione dal depuratore del Cipnes” e al pagamento del debito maturato nei confronti dell’ente consortile, mentre al Consorzio di “sospendere la minacciata interruzione dei servizi consortili idropotabile – fognatura e depurazione e, pertanto, mantenere gli stessi effettivamente in funzione fino al completamento dei lavori”.

Abbanoa ha poi comunicato che l’intervento di collegamento al depuratore comunale sarà concluso entro 30 giorni.

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