Nuoro, indignazione per sito con nomi di presunti liceali gay. Franco Grillini: “Subito una legge contro l’omofobia”

Una pagina facebook con nomi e cognomi e le relative indicazioni sessuali. Una vera e propria lista di proscrizione che ha fatto scattare l’indignazione di un’intera scuola nuorese. Il liceo in questione è quello Asproni di Nuoro, protagonista di una brutta pagina di cronaca. La risposta è stata però unanime:   studenti, docenti e lo stesso preside parlano di affronto e di necessità di reagire. Così oggi una catena umana contro l’omofobia e il bullismo ha circondato il liceo nuorese.

La pagina in poche ore è già sparita dalla rete ma la protesta non si è fermata: un’assemblea generale di tutti gli studenti ha richiamato l’attenzione su quanto accaduto nell’istituto di via Dante. Poi tutti in piazza, con addosso una maglietta bianca con lo slogan “Spotted? Ma spo”.

“Spotted” è il nome del sito che già da ieri è stato chiuso. Un sito che era nato per consentire agli alunni del liceo di scambiarsi pareri e darsi informazioni sull’attività didattica. Peccato però che abbia prevalso il cattivo gusto con anonimi che hanno postato pesanti giudizi e critiche sui comportamenti di alcuni studenti, qualcuno classificato “gay”, altri offesi con frasi piene di insulti. Su quanto accaduto sono in atto le indagini della Polizia Postale.

Numerose le reazioni sulla vicenda di omofobia. Così Sergio Lo Giudice, senatore del Pd ed esponente storico della comunità Lgbt: “L’elemento positivo che merita di essere sottolineato è la decisa presa di posizione della scuola e del suo dirigente, che hanno immediatamente condannato con forza e in modo pubblico l’accaduto. Se c’é una cosa più grave di un atto di bullismo omofobico a scuola è l’indifferenza e l’assenza di reazioni da parte degli adulti”.

Anche Franco Grillini, presidente di Gaynet Italia, ha condannato l’accaduto: “Ribellarsi è giusto! Bene quindi hanno fatto gli studenti di Nuoro del Liceo Asproni a scendere in lotta contro l’inqualificabile gesto omofobo delle liste di proscrizione degli studenti gay su facebook. Dirò di più: questa rivolta studentesca è da prendere come esempio di una omofobia e di un razzismo che non sono più tollerabili né giustificabili. Il messaggio della manifestazione di Nuoro arriva forte e chiaro al nuovo Parlamento perché la legge contro l’omofobia sia uno dei primi provvedimenti in discussione. Gli studenti hanno fatto la loro parte, ora tocca a chi può approvare finalmente una legge contro l’omofobia capace di educare all’accettazione e reprimere la violenza del razzismo omofobo”.

Anche Il Movimento Omosessuale Sardo (Mos) esprime piena solidarietà agli studenti del liceo classico Asproni di Nuoro “umiliati e offesi da un’inaudita violazione della loro privacy e della loro intimità”. “L’outing – si legge in un comunicato del Mos – ovvero la pratica politica di rivelare l’omosessualità di politici e amministratori colpevoli di comportamenti omofobici in pubblico, non può essere in alcun modo accettata nei confronti di privati cittadini ‘colpevoli’, come in questo caso, unicamente di essere omosessuali e di vivere liberamente la propria vita. Purtroppo l’omofobia rimane, in Italia, la prima causa di bullismo tra giovani e studenti, forse anche a causa dell’impreparazione di genitori e insegnanti ad intervenire in questi casi o addirittura, come più volte è stato denunciato al Mos, perché loro stessi colpevoli di incentivare se non promuovere il dileggio e l’offesa omofobica degli studenti. Per questo ci complimentiamo con il preside della scuola Fadda, il corpo docente e la maggioranza degli studenti del liceo per la condanna del fatto e la pronta risposta che li ha visti manifestare assieme questa mattina contro l’omofobia e la violenza verbale su internet. Auspichiamo che presto, progetti come quelli del Mos contro il bullismo nelle scuole o dell’Agedo per la formazione degli insegnanti ad una cultura del rispetto, diventino patrimonio di tutte le scuole sarde e italiane”.

Sull’accaduto è intervenuto anche il presidente dell’Autorità per la protezione dei dati personali, Antonello Soro: “Il caso dell’Asproni dimostra come sia importante sensibilizzare i giovani ad un uso responsabile dei social network. Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a frequentare le piazze mediatiche senza nuocere a se stessi e agli altri. Aiutandoli a conoscere realmente gli strumenti che abitualmente usano, ma di cui spesso ignorano i pericoli, possiamo garantire loro una autentica capacità di costruire se stessi in libertà e armonia”. “Il Garante per la privacy – sottolinea Soro – avverte forte l’esigenza di unire gli sforzi in una battaglia che deve vederci prevalere: quella di garantire il rispetto di ognuno di noi a partire dai più giovani che sono i più esposti ai pericoli di una ‘terra incognita’ qual è spesso Internet, e la cui fragilità è ora accentuata dalle sfide tecnologiche che stanno cambiando il nostro modo di essere. A questo obiettivo il Garante ha di recente dedicato la Giornata europea della privacy e lavora in stretta collaborazione con il ministero dell’Istruzione. Il raggiungimento di una piena consapevolezza delle opportunità ma anche dei rischi delle nuove tecnologie deve vedere uniti genitori, istituzioni scolastiche, organismi di garanzia e media a salvaguardia innanzitutto dei nostri ragazzi”.

 

 

 

 

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