Muore a 38 anni per salvare le sue reti

Avrebbero dovuto recuperare le reti lasciate dalla notte prima per evitare che andassero perse con le mareggiate. L’uscita in mare, in un giorno di bufera con raffiche di maestrale che hanno raggiunto punte di 50 nodi, invece, si è trasformata in tragedia, a poco più di un centinaio di metri dalla strada che costeggia il porto di Calasetta. Nello specchio d’acqua antistante la via che unisce l’area portuale alla Provinciale per Sant’Antioco, ha perso la vita Omar Cherchi, pescatore di 38 anni, di Calasetta.

Il suo compagno di pesca, Luca Vacca, 20 anni, si è salvato: è stato soccorso e trasportato all’ospedale Sirai di Carbonia. La tragedia è avvenuta intorno alle 7.30. I due pescatori erano su una piccola imbarcazione di tre metri e avrebbero dovuto recuperare le reti posizionate il giorno prima, per evitare che con il maltempo e le mareggiate le perdessero o venissero danneggiate. La piccola barca, secondo una prima ricostruzione effettuata dalla Capitaneria di porto di Sant’Antioco, avrebbe iniziato ad imbarcare acqua. Poi il forte vento e le onde hanno fatto il resto. Nell’arco di pochi minuti, la piccola barca si è rovesciata ed i due sono finiti in mare.

A dare l’allarme è stato un uomo che portava a passeggio il cane nella strada vicina e che subito ha chiesto aiuto ai pescatori vicini e l’intervento della Guardia Costiera. “Quando sono arrivati i soccorsi – ricostruisce la vicenda il sindaco di Calasetta, Antonio Vigo – Luca con un braccio teneva ancora la cerata del compagno ormai privo di vita”. Vacca e il corpo privo di vita di Cherchi sono stati poi trasportati a terra dal personale di un peschereccio, intervenuto per i soccorsi. Il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatare la morte del pescatore di 38 anni. Vacca, invece, è stato trasportato dall’ambulanza all’ospedale Sirai, dove è stato trattenuto per accertamenti ma le sue condizioni non sarebbero preoccupanti.

“Purtroppo questa è un’altra vittima del mare ma anche della preoccupazione che colpisce tutti quanti soprattutto per la grave crisi economica – spiega il sindaco Vigo – perché per un pescatore perdere le reti significa perdere gli strumenti di lavoro”. Una tragedia che ha lasciato senza parole il piccolo centro costiero del Sulcis Iglesiente, dove la pesca interessa non meno di una cinquantina di famiglie e viene considerato ancora un punto di riferimento importante per l’economia locale.

Davide Madeddu (Ansa)

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