Lo sfogo di un Lsu licenziato: “Mi è stato tolto tutto anche la dignità”

“Mio figlio ancora non sa che sono stato licenziato, mi vergogno di dirglielo. Son 13 giorni che non dormo perché penso alle cartelle che voi mi manderete e che, quando non potrò pagare, darete a un’agenzia di riscossione che mi porterà via il poco che sono riuscito ad accumulare con tanti sacrifici”.

È lo sfogo di Giuseppe Scanu, di Carbonia, uno dei 52 lavoratori socialmente utili over 50 che non rientrano in alcuna categoria di ammortizzatori sociali e per i quali è mancato il rinnovo delle convenzioni di utilizzo da parte del ministero del Lavoro. E che oggi, con i sindaci dei Comuni coinvolti, ha partecipato a un incontro organizzato dall’assessorato al Lavoro per fare il punto sulla situazione.

“Mi è stata tolta la dignità – ha detto l’uomo con la voce rotta – per 22 anni di lavoro ci ritroveremo con un vuoto contributivo che mi permetterà di portare a casa 500 euro, ciò vuol dire che la mia vecchiaia sarà peggiore di quanto ho passato fino ad oggi. Sicuramente la stabilizzazione non me la ridarà ma non ne posso fare a meno”.

Come lavoratore socialmente utile Scanu ha lavorato fino al 2 gennaio nella gestione della discarica di Carbonia. “È importante fare uno sforzo – ha chiarito, rivolgendosi ai sindaci chiamati da Virginia Mura a manifestare disponibilità a stabilizzare gli ex Lsu – per dare la possibilità all’assessore di andare a contrattare la proroga della convenzione con il ministero con dei numeri in mano”. Quella proroga “ci serve – ha ribadito Scanu – per avere tempo per fare dei ragionamenti. Avrei tanto da dire ma credo che il tempo vada impiegato in cose migliori che nello sfogo di un lavoratore che non conta nulla”.

Lo sfogo del lavoratore è arrivato nel corso di un incontro fissato all’assessorato al Lavoro per affrontare la questione relativa ai 52 Lsu che dal 2 gennaio sono disoccupati. Nel corso dell’incontro  con sindaci e sindacati, l’assessora regionale al Lavoro, Virginia Mura, ha chiesto la massima disponibilità a stabilizzare gli ex Lsu, così da poter avviare, già nei primi giorni della prossima settimana, un confronto con il ministero in cui, a fronte della presentazione di un piano concreto e articolato, possa essere ottenuta una proroga dell’utilizzo di questi lavoratori per tutto il 2017, in vista del definitivo svuotamento del bacino. Oggi, dopo l’incontro, Comuni e società in house hanno dato garanzie per una decina di persone. Di queste, sei verrebbero stabilizzate, mentre le altre sarebbero disposte a prendere il bonus da 70mila euro – da spalmare in tre anni – messo a disposizione della Regione in cambio dell’uscita degli ex Lsu dal bacino regionale. Altri entro lunedì 16 potrebbero persuadersi a fare altrettanto.

“Oggi abbiamo acquisito qualche disponibilità e conto di riuscire a firmare la convenzione la settimana prossima”, sottolinea l’esponente della Giunta regionale. L’assessora ha alcune frecce nel suo arco: “La volontà di svuotare il bacino, la delibera della Regione che si fa carico di dare bonus imponenti per consentire la fuoriuscita, il fatto che se le amministrazioni decidono di assumere per tre anni, i lavoratori sono a carico della Regione”, spiega. Ovviamente, precisa, “devo portare a Roma la disponibilità delle amministrazioni che hanno spazio assunzionale ad assorbirli”. Quanto alla firma della convenzione per garantire il reddito nel corso del 2017, “servirà – chiarisce Virginia Mura – a non trovarci l’anno prossimo nella stessa situazione, dobbiamo individuare un percorso di stabilizzazione”.

Roberto Murgia (Ansa)

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