“Solo dopo avere tagliato il traguardo ho cominciato a capire cosa avevo fatto”. Fabio Aru è incredulo dopo l’impresa odierna, che gli ha permesso di mettere le mani sulla 70/a Vuelta di Spagna, indossando la maglia rossa di leader della classifica generale, a meno di 100 chilometri dall’epilogo di Madrid.
La dedica alla ‘sua’ squadra non è mai stata così obbligata. “Oggi hanno vinto i miei compagni – spiega Aru – che sono stati perfetti, encomiabili. Da Zeits a Leon Sanchez, che sono andati in fuga, a Rosa, Cataldo, Vanotti, che hanno svolto un lavoro incredibile”. Per ultimo Mikel Landa, che lo ha ‘spinto’ sulle ultime salite di questa Vuelta, scavando un solco profondo con Dumoulin, fino a farlo sprofondare. “Ci siamo abbracciati dopo l’arrivo – racconta Aru – è stato straordinario. In questo momento non voglio dimenticare nemmeno Vincenzo Nibali e Paolo Tiralongo, che sono stati costretti a tornare a casa proprio all’inizio di questa meravigliosa avventura spagnola. Il mio pensiero va anche a loro”.