studenti protestano contro tagli

Università di Cagliari, borse di studio congelate in attesa del Tar

Dopo 11 giorni la seconda trance delle borse di studio per gli studenti universitari di Cagliari non è ancora stata liquidata. Sui pagamenti pesa la decisione che il Tar assumerà in merito a un ricorso presentato dal movimento studentesco Unica 2.0, in merito all’innalzamento degli importi delle borse.

Per l’erogazione dei soldi si attende ora il pronunciamento del Tar. Il via libera per i pagamenti dovrebbe arrivare dalla responsabile del servizio amministrativo con l’interim del servizio assistenziale e culturale dell’Ersu, Angela Maria Porcu. La dirigente, che ora si trova in ferie, ha comunque lasciato precise disposizioni: in sostanza subordina il pagamento della seconda rata delle borse di studio al pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale.

I ritardi dunque, non hanno niente a che fare né con l’assenza per malattia del direttore generale dell’Ersu Michela Mancuso, né con l’assenza per ferie della dirigente Angela Maria Porcu.

Assieme al pagamento delle borse di studio, l’Ersu ha congelato anche il pagamento dei premi di laurea e delle collaborazioni studentesche che, per legge, dovrebbero seguire un iter a parte.

La storia inizia con un ricorso al Tar – che appunto si deve ancora pronunciare –  presentato da alcuni studenti idonei ma non beneficiari, al fine di far valere i propri diritti e ottenere la borsa di studio. Questo procedimento, secondo l’Ersu, comporta due conseguenze: in caso di vittoria degli studenti, tutte le graduatorie stilate ad ottobre verrebbero ricalcolate e quindi gli studenti vincitori entrerebbero nella classifica al posto di altri studenti; sempre in caso di vittoria, gli studenti già beneficiari della borsa e che quindi hanno già beneficiato della prima rata, dovrebbero restituire i soldi ricevuti. Sempre secondo l’Ersu, i ragazzi che dovranno eventualmente restituire hanno già ricevuto a suo tempo una raccomandata dall’ente in cui si diceva che se gli studenti ricorrenti avessero vinto, loro avrebbero dovuto restituire i soldi. Questo nonostante l’avvocato che si era occupato dei ricorsi avesse assicurato come le borse di studio acquisite non sarebbero state toccate.

Spiega Francesco Pitirra, che si insedierà nel CdA dell’Ersu tra un mese in rappresentanza degli studenti: “La direzione amministrativa sostiene che verrà pagata in base a come andrà il ricorso (quindi, secondo loro, con importi differenti, e dunque escludendo degli studenti) ma questo è assolutamente illegittimo, in quanto il ricorso non può toccare un diritto già acquisito dagli studenti. In più la situazione paradossale è che se il ricorso desse ragione agli studenti, sostenendo che l’Ersu ha messo a bando importi sbagliati per X studenti, come può riparare all’errore proprio causandone un altro agli studenti che comunque per graduatoria, merito, etc sono beneficiari di borsa? Sarebbe ora di capire che l’azione più opportuna da parte dell’Ersu, in caso di sentenza favorevole agli studenti, sarebbe quella di andare dalla Regione e pretendere che paghi le somme dovute agli studenti vincenti”.

Questo caos si è avuto dopo che, passato il 30 giugno, termine ultimo per il pagamento della seconda rata delle borse di studio, nessun studente aveva ricevuto un centesimo. Il primo luglio, l’Ersu ha pubblicato un avviso: “Si informano gli studenti beneficiari di borsa di studio per l’anno accademico 2012/13 che, a seguito dell’accredito delle risorse per il pagamento della seconda rata, avvenuto in data 26/06/2013, l’erogazione della suddetta rata avverrà nei prossimi giorni”. Ma in realtà non è arrivato nulla.

 

 

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