Gianfranco Cabiddu è a Roma, sul set, la notizia gli arriva come un fulmine. “E’ la perdita di una madre, di una luce. Un’artista grande e antica. E moderna al tempo stesso. Come vorrei che la nostra isola fosse. O almeno diventasse. Culla preziosa, tesoro. Maria era il simbolo della Sardegna, la sua rappresentazione femminile. Una vera jana. Il ricordo più bello che ho di lei risale a una decina di anni fa, quando con l’amico Bruno Tognolini andammo in pellegrinaggio nella sua splendida casa. Lei era al lavoro, serafica, tranquilla, il sorriso lieve. Mi regalò un’antica maschera, che ancora oggi conservo come un amuleto, un portafortuna. Avrei voluto fare un documentario sulla sua vita, ma lo girò prima di me Marilisa Piga. La voglio ricordare mentre passeggiava sotto la fontana di Nivola, lo sguardo socchiuso, leggera, minuta: una fata. L’ultima”. (d.p.)
Su Nuraxi di Barumini conquista la Columbia University di New York
Su Nuraxi di Barumini e la cultura nuragica protagonisti anche negli Stati Uniti. A ospitare la storia millenaria…