Il “Progetto Eleonora”: un boomerang per la Saras

Un autentico processo alla Saras. Un processo pacifico con un giuria d’eccezione: centinaia di cittadini di Arborea, di militanti ambientalistici e di tecnici che per quasi un’intera giornata (dalle 11 di mattina al poco prima delle 19) hanno letteralmente ‘sezionato’ il “progetto Eleonora”.

Sardinia Post ha trasmesso la diretta del dibattito e offrirà nelle prossime ore ulteriori approfondimenti. Ma un punto è certo: il “progetto Eleonora” rischia di trasformarsi per il colosso petrolchimico in un clamoroso boomerang. Perché al “no” pressoché corale ale trivellazioni si è aggiunta la richiesta pressante di procedere alle bonifiche nei territori dove la Saras già opera. L’ha avanzata, tra gli applausi, Vincenzo Migaleddu, dell’Associazione italiana medici per l’ambiente.

Un incontro previsto dalle procedure nel quale i tecnici della Saras hanno illustrato il progetto alla popolazione.  E hanno scoperto che i fischi con i quali erano stati accolti – e che certamente avevano messo in conto – non era tutto. Erano anzi molto poco rispetto alle contestazioni, anche di carattere tecnico, che sono state loro rivolte. E che spesso li hanno messi in difficoltà.

Quanto è successo oggi ad Arborea segna un momento importante, forse fondante, dell’ambientalismo e della politica in Sardegna. Della politica perché è emersa una distanza enorme tra quanto fino a ora hanno detto e fatto i partiti e la capacità di elaborazione di cittadini che – anche questo è stato detto – si sono sostituiti alla politica. Gestendo in prima persona – attraverso il comitato per il “No” al progetto Eleonora – una vicenda straordinariamente complessa.

Adesso la Saras dovrà rispondere agli innumerevoli quesiti che sono stati posti. Lo prevede la procedura. Ma non potrà non tener conto della richiesta che è emersa. Richiesta che coincide col principio secondo il quale chi ha causato danni all’ambiente deve anche farsene carico.

Redazione Sardinia Post

 

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