Fumata nera sugli impianti della Saras

Nuovo blackout a Sarroch e nuova nube nera sui cieli della Saras. Verso le 16 un black out della rete elettrica di Terna ha causato il riversamento di combustibile sulle torce. Immediata la fumata nera, la seconda in un mese. Spavento e attimi di preoccupazione in paese e nelle zone vicine. Diversi i residenti che hanno chiamato i vigili per ottenere informazioni e rassicurazioni. Il 24 gennaio scorso, l’ultima fuoriuscita di fumo. Anche in quella occasione, il problema era stato causato da un blackout. L’interruzione dell’energia, secondo quanto riferito da alcuni residenti, è durata circa mezz’ora e ha interessato tutta l’area. Il fumo nero sopra gli stabilimenti, invece, ha continuato a fuoriuscire per una quarantina di minuti circa. La foto che pubblichiamo è stata scattata oggi, durante la fumata, da un nostro lettore.

E,  proprio questa mattina, Legambiente ha pubblicato un documento dove si chiede un tavolo tecnico che comprenda, oltre ai vertici della Saras, anche l’intervento degli amministratori locali per discutere dell’inquinamento acustico e di quello causato dalle polveri sottili .

“Gli ultimi casi di emissioni anomale in atmosfera, sia dalle torce che dal camino centralizzato, impongono, a nostro parere, una riflessione più generale sulla situazione di inquinamento diffuso nel polo industriale e nell’abitato del comune di Sarroch” si legge nella nota di  Legambiente. “Anche l’inquinamento acustico è una questione ormai costante da circa vent’anni, e a più riprese nel tempo sono stati assunti impegni da parte di Saras per la sua riduzione”.

“Una parte dell’abitato di Sarroch si è sviluppata su terreni abbastanza vicini al perimetro dell’impianto industriale, in particolare all’area occupata dal complesso degli impianti IGCC. Data la vicinanza, questa parte dell’abitato è spesso interessata da un livello di rumorosità elevato. Questo effetto risulta particolarmente evidente durante alcune fasi della conduzione dell’impianto: avviamenti, fermate e, in generale, in tutte le situazioni di transitorio.
Per prevenire questo effetto negativo, nello studio di impatto condotto per la VIA era stata prevista la realizzazione di una robusta barriera verde che sarebbe stata capace di apportare una notevole riduzione della pressione sonora che agisce sul centro abitato.  Tale progetto è stato avviato, ma non sembra che l’entità dell’intervento sia tale da procurare un drastico miglioramento della situazione nei periodi di funzionamento critico degli impianti.  Ci pare quindi che sia necessario realizzare un intervento più incisivo”.

 

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