E’ quello di Cagliari il centro storico più desertificato d’Italia. Nel settore del commercio crollano le aperture di nuove attività: -50%, il dato peggiore degli ultimi 20 anni. Drammatiche le parole di Marco Sulis, presidente regionale della Confesercenti, “nel centro di Cagliari è sfitto un locale commerciale su tre”.
Saldo in rosso anche per il mondo della somministrazione, secondo la Confesercenti. “I dati dell’Osservatorio Confesercenti mostrano cifre che non basterebbe definire preoccupanti: nei primi due mesi 2013 sono spariti in Italia quasi diecimila esercizi commerciali rispetto all’analogo periodo del 2012. A conclusione del primo trimestre 2013 si stima che la perdita arrivi a oltre 14 mila micro imprese. Se continua così quest’anno avverrà un’ecatombe, con un saldo negativo di 60 mila imprese in tutta l’Italia. La perdita di negozi crea disoccupazione e svuota le città: sono ormai 500 mila gli esercizi sfitti in tutto il Paese”.
“Anche i pubblici esercizi – ha aggiunto Sulis – vivono un momento disastroso. E si conferma un altro allarmante fenomeno: quello del crollo di nuove aperture nel settore del commercio al dettaglio. Secondo un’indagine dell’Anama-Confesercenti tra i capoluoghi presi in esame il centro storico più desertificato è quello di Cagliari con il 31% dei negozi chiusi. Sempre nel capoluogo l’oscillazione minima-massima della perdita economica per singola unità sfitta di superficie media è di 22.200-48.000 euro”.
“I dati di questo primo bimestre – ha concluso Sulis – dimostrano ancora una volta la gravità del momento che sta attraversando il commercio al dettaglio, soprattutto quello legato a piccole e medie superfici. Per arginare la deriva è indispensabile agire su due livelli: da un lato con politiche volte alla diminuzione degli aggravi fiscali per cittadini e imprese, per favorire il rilancio dei consumi; dall’altro è necessario intervenire sui problemi particolari del settore”.