Se da una parte Chiara Ferragni impugnerà il provvedimento dell’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato), «perché lo ritengo sproporzionato e ingiusto», dice in un video pubblicato sui social mentre fa un mea culpa con la voce rotta. Dall’altra sul caso Ferragni-pandoro Balocco il Codacons alza il tiro e chiama in causa le Procure della Repubblica della Sardegna (oltre a 104 Procure di tutta Italia). Lo fa con un esposto presentato oggi alla magistratura di Cagliari, Nuoro, Sassari e Oristano in cui si chiede di approfondire sulla possibile truffa aggravata a danno anche dei consumatori sardi. L’influencer, intanto, si scusa pubblicamente, annunciando la decisione di donare 1 milione di euro all’ospedale Regina Margherita a seguito della maxi-multa dell’Antitrust.
“Appare evidente e doveroso un intervento da parte delle competenti Autorità – scrive il Codacons in un comunicato – per accertare ed in caso sanzionare le pratiche commerciali denunciate. Nello specifico la modalità di presentazione della campagna per la vendita del pandoro limited edition è risultata ingannevole ed aggressiva, in spregio ai consumatori, i quali sarebbero stati sensibilmente influenzati nella loro capacità decisionale, soprattutto alla luce della destinazione dei ricavati ai bambini gravemente malati. Ingannevole in quanto essa induce o comunque è risultata idonea ad indurre in errore il consumatore medio inducendolo ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbe preso o che comunque non avrebbe preso con l’auspicio di concorrere per le cure pediatriche di patologie gravissime”.
Alla Guardia di Finanza il Codacons ha anche chiesto di porre sotto sequestro i conti delle società legate a Chiara Ferragni a tutela delle azioni di rivalsa da parte dei consumatori che hanno acquistato il pandoro griffato, i quali, anche in assenza di scontrino, possono chiedere la restituzione di quanto pagato inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it
