I boschi sardi se ne dovranno fare una ragione: al commissario straordinario dell’Ente foreste Giuseppe Pulina, tagliare alberi piace assai. “C’è bisogno che la foresta si rinnovi, altrimenti come facciamo a contrastare i cambiamenti climatici?”, ha dichiarato al giornalista di Rai 3 Igor Staglianò che lo intervistava sul caso Marganai. E pochi giorni prima, l’amore incondizionato per la ceduazione Pulina lo ha ribadito anche dalle colonne della Nuova Sardegna. Dove in verità s’è spinto un po’ oltre. Ad esempio, ha attaccato gli “allarmisti di professione” ospitati da “sedicenti testate giornalistiche” web, “siti ad ottusa ideologia ambientalista” e perfino “colonne più o meno autorevoli di giornali nazionali”. E che avranno mai fatto questi cattivoni per scatenare l’ira funesta del professore sassarese? Hanno osato parlare dei tagli effettuati nella lecceta del Marganai: 33 ettari di bosco già abbattuti che però, secondo i piani, dovrebbero diventare 550.
Sostiene Pulina che gli “allarmisti di professione” contestano progetti “basati su studi dei massimi esperti nazionali in selvicoltura”. Gli stessi che fecero presente, già nel 2012, come la prima stagione di tagli avesse arrecato alla foresta “danni di gravità elevata”. Ma questo, probabilmente rapito da amnesia selettiva, il commissario non lo dice. Minuzie, inezie, paccottiglie e pinzellacchere, devono aver pensato in viale Merello ricordando Totò. Dato l’allarme, buon senso avrebbe suggerito un costante monitoraggio delle aree di taglio, invece hanno proseguito con le motoseghe come se nulla fosse.
Più semplicemente, appena un anno fa quel documento è finito – seppur ben mimetizzato in un mega fascicolo di oltre mille pagine – negli incartamenti presentati in conferenza di servizi per l’approvazione definitiva del piano di ceduazione da 550 ettari. Tutto si blocca solo per l’intervento del Sovrintendente ai Beni paesaggistici di Cagliari e Oristano Fausto Martino. E pure la Procura vuol vederci chiaro, a dir la verità. La politica rimane invece un poco indietro. “I tecnici faranno i monitoraggi e si vedrà”, ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Donatella Spano. Presumibilmente, il commissario Pulina non le ha fatto sapere che il monitoraggio è stato fatto e i risultati già si conoscono. Sarà un problema di comunicazione.
Il servizio di Igor Staglianò trasmesso su Rai 3 da Ambiente Italia (da GrIG Channel)
A ripescare dall’oblio l’allarme dei suoi esperti non ci ha pensato l’Ente foreste, ma una “sedicente testata giornalistica” del web, poi ripresa da ottusi ambientalisti e finita sulle colonne di “più o meno autorevoli giornali nazionali” a firma di “allarmisti di professione” come Gian Antonio Stella sul Corriere e Ferruccio Sansa sul Fatto. Tutto sommato siamo in buona compagnia.
Come risponde il commissario a questa insignificante dimenticanza? Non risponde. Preferisce scomodare invece il “terrorismo mediatico”, compatendo gli “sfortunati lettori” che anziché prendere per “oro colato” quel che viene propalato dal docente sassarese – ha scritto l’ottuso ambientalista Stefano Deliperi – sono costretti a farsi un’idea del caso Marganai partendo incredibilmente dai documenti ufficiali.
Per forza di cose: se aspettano che il commissario entri nel merito della vicenda, han poche speranze. Si può presumere che sia una tattica, perché quando ci ha provato i risultati non sono stati molto convincenti. Come la favoletta sul fabbisogno del mercato interno. “Abbiamo i boschi ma importiamo legna”, disse giustificando la ceduazione in casa nostra. E che ci azzecca questo col Marganai? Mica quando l’Ente foreste ha venduto 33 ettari di lecceta alla cooperativa Agricola mediterranea di Domusnovas, ha imposto che il legnatico dovesse rimanere nell’Isola: potevano pure rivenderlo in Lapponia, volendo. Forse una dimenticanza di chi ha firmato il capitolato tecnico, l’attuale direttore generale Antonio Casula.
Insomma, gli argomenti non mancano. Eppure nel suo intervento il commissario Pulina preferisce per metà passeggiare lungo i confini della diffamazione, per l’altra citare una generica definizione di ceduo mutuata dal professore Pietro Piussi, quasi fosse un’eucaristica assoluzione per il bistrattato e incompreso taglio delle foreste.
Ciò detto, se mai ci fosse un incontro istituzionale, speriamo solo che il ministro Boschi non incroci mai il commissario Pulina.
Pablo Sole