Covid, ‘Fase 2’ e caos comunicazione: Solinas alle prese pure coi quaquaraquà

Che brutto venerdì 17 per Christian Solinas. Più jellato di così, difficile poterlo prevedere. Non bastavano i terribili numeri dell’emergenza coronavirus e le polemiche sulle conseguenze del “braccio di ferro” col governo centrale su chiusure e riaperture. Adesso è esploso pure il bubbone della comunicazione, imprudentemente affidata a consulenti “chiacchieroni” e giornalisti (?) lottizzati, che non sanno fare il loro lavoro ma in compenso negano l’evidenza e minacciano ridicole querele. Povero Governatore.

Andiamo con ordine. Ieri mattina, sulla “Nuova”, compaiono le dichiarazioni di un altro Christian molto pieno di sé, che Solinas ha voluto assolutamente nel suo staff, sfidando perfino la magistratura, tanto da finire indagato proprio per questo motivo. Di cognome fa Stevelli, dotato di un prestigioso diploma di perito tecnico e di un non meno prestigioso passato da pallanuotista. L’uomo giusto al posto giusto, perché il loquace consulente rivela di far parte del team che si occuperà nientemeno che di suggerire al vertice regionale quali dovranno essere i criteri più consigliabili per la cosiddetta “Fase 2“. Insomma, lui non lo dice, ma si sente molto il Vittorio Colao sardo.

Il pezzo della “Nuova” finisce regolarmente nell’inutile rassegna stampa. Difatti, non lo legge nessuno. Ma la cosa più curiosa è che non lo notano né il Governatore, né qualcuno del suo staff in grado di segnalarlo al presidente. Cosi, passano le ore e da Villa Devoto e dagli altri uffici regionali non si registra alcuna reazione. Manco mezzo smentita alle pompose dichiarazioni del superconsulente di Solinas.

Come doveva essere interpretato questo silenzio, secondo dei normali e attenti osservatori? La nostra brava Alessandra Carta, ha fatto semplicemente il suo mestiere. Di fronte ad una notizia tanto gustosa, si è limitata ad approfondirla. Poi, citando correttamente la “fonte” originaria e arricchendo il fatto con un breve profilo del “chiacchierone”, ha messo on line il suo pezzo. Apriti cielo.

Ciò che era passato inosservato fino a sera, ha scatenato un putiferio. E qui, oltre dell’inevitabile collera di Solinas, viene il bello. Anzi, il grottesco. L’ufficio stampa (cioè quello stesso ufficio che aveva messo il pezzo della “Nuova” nell’inutile rassegna della mattino), dirama una furibonda smentita. Notizia, quella del team affidato a Stevelli, completamente destituita di qualsiasi fondamento, vergogna. E per rincarare la dose, pure la minaccia di adire le vie legali. Peccato, però, che il riferimento sia solo a Sardinia Post. Sulle dichiarazioni del “chiacchierone” alla “Nuova”, silenzio di tomba. Non basta, passano pochi minuti e scende in campo con un post anche Stevelli. Stessa indignazione, ma con l’aggiunta di una lezione di giornalismo che un ignorante (nel senso che ignora le regole della punteggiatura) poteva tranquillamente risparmiarsi. Stessa conclusione, però, del tracotante ufficio stampa: riserva di procedere per le vie legali.

Ora, sarà il caso di spiegare a questi signori di imparare bene a fare il loro mestiere e di chiacchierare meno, tenendo presente che delle loro minacce ci interessa meno di niente. Quanto al Governatore, un consiglio (non richiesto): se non vuole altri venerdì 17 come quello odierno, faccia un po’ di pulizia all’interno del suo staff e riorganizzi l’ufficio stampa. Vedrà che la comunicazione nell’emergenza Covid-19 ne trarrà giovamento.

Guido Paglia

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