Truzzu fa fuori i salviniani dalla Giunta. Lega: “Assessore di Oppi era a Sardara”

L’esclusione dalla Giunta decisa a Cagliari dal sindaco Paolo Truzzu fa male alla Lega. E oggi, passati due giorni dalla cacciati (il primo cittadino ha preferito l’Udc al carroccio), le camicie verdi replicano a modo loro attaccando il neoassessore dello scudo crociato sulla propria presenza al pranzo di Sardara, lo scorso aprile. Il partito di Matteo Salvini dichiara guerra al resto del centrodestra attraverso una interrogazione in cui si chiede a Truzzu di fare chiarezza sull’episodio che vede coinvolto Andrea Floris, nuovo titolare dello Sport a Palazzo Bararedda, succeduto a Carlo Tack.

L’interrogazi0one è stata presentata dall’unica camicia verde in Consiglio comunale, Andrea Piras, che è pure onorevole della Regione. Piras, malgrado il gravoso impegno nella massima assemblea sarda, non si dimette perché cederebbe il posto a un leghista vicino al deputato-oculista Guido De Martini, che è in rotta di collisione con il coordinatore sardo Eugenio Zoffili (qui la storia della guerra interna al partito di Salvini). “Il cosiddetto pranzo di Sardara – ha scritto Piras – è stato un vergognoso episodio balzato agli onori della cronaca non solo locale ma anche nazionale. Per tale ragione non può che stupire la decisione assunta dal primo cittadino di Cagliari, Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia, di nominare neo assessore proprio chi è ricompreso nell’elenco dei partecipanti, al quale è stata persino assegnata la delega alla Protezione Civile”.

Da qui la richiesta di fare chiarezza. Anche perché i salviniani non hanno ancora digerito l’esclusione dalla Giunta. “Abbiamo assistito a un chiaro e palese tradimento degli obiettivi prefissati dalla coalizione – denuncia Piras – a cui la Lega ha sempre mostrato totale fedeltà e fiducia: sarebbe il caso che quantomeno non si scadesse in situazioni equivoche di questo genere in un penoso contesto di dinamiche legate esclusivamente ai cambi di casacca in Consiglio comunale e alla distribuzione di poltrone, vergognosamente irrispettose del voto espresso nelle urne dai cagliaritani”.

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