È diventata infinita la trattativa sul Zedda bis, quando manca da chiudere una sola casella, quella della quarta quota rosa, obbligatoria per legge: il sindaco e gli alleati del centrosinistra non hanno ancora trovato l’accordo, a meno di due ore dalla presentazione dell’Esecutivo in Consiglio comunale (la seduta comincia alle 16).
Tutto ruota intorno ai renziani che hanno diritto a una casella in Giunta e ieri hanno indicato Nicola Montaldo, l’ingegnere-segretario cittadino del Pd (leggi qui). Ma siccome il Psd’Az ha fatto sapere al sindaco di non avere una donna da indicare, ecco che Zedda ha chiesto il sacrificio ai renziani, invitandoli a cercare un’alternativa femminile a Montaldo.
I fedelissimi del premier – senza masi cambiare posizione da ieri – si sono impuntati e non ne vogliono sapere del veto su Montaldo. Perché così i renziani leggono la faccenda, sebbene ufficialmente il problema sia stato originato dal Psd’Az. Di più: la componente dem non tollera che l‘area Cabras e quella Fadda abbiano potuto proporre i nomi che volevano senza alcuna obiezione da parte di Zedda. Lo stesso è successo col Psd’Az che – è il rilievo mosso dai renziani – avendo due caselle nell’Esecutivo dovrebbe indicare un uomo e una donna. La questione, da politica che era, è diventata squisitamente di principio, trasformandosi in vero e proprio braccio di ferro.
Considerando che mancano poco più di novanta minuti dall’inizio delle seduta, il tempo per guerreggiare non è poi tanto. E a Cagliari si rischia davvero uno scontro tanto imprevisto quanto clamoroso. Del resto la componente renziana non è che non ha donne da indicare in Giunta: oltre a Claudia Medda, la bancaria di Intesa Sanpaolo, si fa anche il nome di Rosanna Mura, avvocatessa neoeletta in Consiglio. Ma l’area dem del premier non vuole cedere alle pressioni del sindaco e fare fuori Montaldo.
Al. Car.
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