Solinas ha consegnato la sanità sarda alla Lega: nomi e ruoli. Resiste solo l’Udc

La sanità sarda è nelle mani della Lega, con la sola eccezione degli spazi importanti che l’Udc di Giorgio Oppi è riuscito a strappare al disegno di Christian Solinas. Tutto ruota intorno alle nomine del 30 dicembre scorso con le quali il centrodestra ha dato il via a una riforma più di facciata che di sostanza: le Asl sostituiscono le Assl, ma la gestione centralistica resta attraverso l’Ares, l’Azienda regionale per la salute che con un nuovo nome prende il posto dell’Ats targata centrosinistra.

L’operazione di Solinas nella sanità restituisce bene anche le amicizie che il governatore ha stretto in questi tre anni di legislatura: Solinas è sempre più distante da Matteo Salvini (non a caso assente al matrimonio del 23 dicembre) e sempre più vicino al collega del Veneto, Luca Zaia, da cui arrivano le due manager che nell’Isola sono finite in altrettante caselle chiave: all’Areus, l’Azienda sanitaria del 118, è stata riconfermata la veronese Simona Cinzia Bettelini, mentre all’Ares è arrivata Annamaria Tomasella, di Conegliano, spedita in Abruzzo in quota Carroccio come subcommissaria e adesso dirottata nell’Isola. Le poltrone delle due venete vanno ad aggiungersi a quella di Mario Nieddu, il dentista della Lega che è assessore alla Sanità da marzo 2019.

Dalle nomine del 30 dicembre esce rafforzato l’Udc: Oppi ha preso quello che ha voluto, a cominciare dall’Asl 8 di Cagliari, la più grande della Sardegna, una delle cinque che in Italia ha le maggiori dimensioni. Il Dg prescelto è Marcello Tidore: inizia a gestire gli ospedali del capoluogo più quelli provinciali di Muravera e Isili insieme alla medicina territoriale che da Cagliari arriva alla Barbagia di Seulo e lo fa dopo quasi tre anni da Dg in Regione. Tidore a tempo di record ha completato anche lo staff: lo affiancheranno la direttrice amministrativa Laura Balata e il direttore sanitario Stefano Marcia.

È una quota Udc pure la nuova manager dell’Aou di Cagliari, l’Azienda ospedaliero-universitaria che gestisce il Policlinico di Monserrato: il posto è andato a Chiara Seazzu che dalla sanità si era presa una pausa andando a fare la dirigente nel Comune di Sassari e adesso è tornata nel suo perimetro professionale passando dalla porta principale. Lo scudo crociato c’entra anche nell’indicazione di Giuliana Campus, nuova Dg nella Asl 7 del Sulcis, voluta dal partito di Oppi insieme a Sardegna 20venti di Stefano Tunis. E questa mossa ha un valore politico importante: l’intergruppo a trazione Udc, con Forza Italia e Riformatori dentro, sembra destinato ad allargarsi.

All’Aou di Cagliari la prima poltrona l’ha lasciata libera Agnese Foddis che lì era entrata lo scorso giugno dopo le dimissioni obbligate di Giorgio Sorrentino in seguito alla sua partecipazione al pranzo di Sardara (con annesso avviso di garanzia). La Foddis approdò al Policlinico da dirigente del Brotzu, unico ospedale sardo che è classificato come Arnas, ovvero polo di alta specializzazione, e dove adesso torna da prima dirigente.

Pure la scelta della Foddis vale una compartecipazione: la manager è stata voluta al Brotzu da un pezzo di Forza Italia e una parte del Psd’Az, attraverso il consigliere regionale Stefano Schirru, a sua volta ex azzurro e sempre in ottimi rapporti col mondo berlusconiano.

Dalle nomine del 30 dicembre escono malissimo i Riformatori: con un passo del gambero, Paolo Cannas passa dal Brotzu alla Asl 3 di Nuoro. Non si conoscono i motivi della sua retrocessione, ma di certo per l’ex manager del primo ospedale sardo non è stato un Capodanno col sorriso. A Nuoro, peraltro, la sanità è a pezzi: il San Francesco è in condizioni drammatiche. Tanto che nei mesi scorsi da lì sono partite le proteste di piazza contro la Giunta Solinas, una mobilitazione arrivata sino a Cagliari.

Dalla sanità è fuggito a gambe levate Massimo Temussi: l’ormai ex commissario dell’Ats ha chiesto e ottenuto rifugio in un campo molto meno minato. Temussi è finito nel salotto del Crp, il Centro regionale di programmazione dove certo non ci si sporca le mani né con la pandemia né con le devastazioni che negli anni ha fatto la politica, affidando la sanità anche a manager incompetenti.

È una scelta di Solinas in persona l’indicazione di Marcello Acciaro alla Asl 2 di Olbia. Acciaro, uno con lungo curriculum nel settore, in questi anni grazie alla politica è caduto sempre in piedi. Dal Mater di Olbia era stato cacciato dalla proprietà a fine 2020, quindi Solinas lo aveva ripescato all’Areus. Ma l’Anac, l’Autorità nazionale dell’Anticorruzione, ne aveva ordinato il licenziamento per “inconferibilità dell’incarico“. Da lì lo zampino della Lega che lo assunse in Lombardia nell’’Azienda socio-sanitaria territoriale della Valcamonica permettendogli il successivo ritorno in Sardegna. Adesso la sede di lavoro di Acciaro è Olbia.

Dal 1° gennaio alla Asl 4 di Lanusei, a coprire il territorio dell’Ogliastra, c’è Luigi Cugia, manager molto gradito anche al rettore di Sassari, Gavino Mariotti, che ha un filo diretto con Solinas. All’università di Sassari insegna infatti il senatore Carlo Doria, altro fedelissimo del governatore (nonché amico dell’ex parlamentare Antonio Razzi, inviato lo scorso novembre all’inaugurazione dell’anno accademico).

L’ex segretario del Pd sardo, Giuseppe Luigi Cucca, passato poi nel partito di Matteo Renzi a cui deve la riconferma in Senato alle Politiche del 2018, può gioire: un suo allievo, il gavoese Angelo Maria Serusi, dirigente dell’Areus, è diventato il direttore generale alla Asl di Oristano, la numero 5. In quella del Medio Campidano, la numero 6, ha invece iniziato a lavorare Giorgio Carboni, altro promosso in questo giro di nomine: era direttore amministrativo all’Ats e commissario della stessa Assl in quota Riformatori.

Due sole le riconferme: in quota Fdi alla Asl di Sassari resta Flavio Sensi, il campano che in Sardegna lavora da tempo; all’Aou di Sassari mantiene la poltrona Antonio Lorenzo Spano, il cugino di Temussi molto gradito al Psd’Az. Al sistema della sanità sarda manca solo una cosa: che qualcuno lo faccia funzionare decentemente. Perché finora ciò che va, si deve alla capacità del personale sanitario. Gli innesti decisi dalla politica sono troppe volte occupazioni di potere fine a se stesse.

Alessandra Carta

***

AGGIORNAMENTO

Dall’Avvocato Vincenzo Contu, riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera.

Scrivo a nome e per conto del Senatore Avv. Giuseppe Luigi Cucca di Nuoro, per
significare quanto segue.
Nell’articolo a firma della Sig.ra Alessandra Carta apparso nella giornata di ieri sul
sito online Sardiniapost, dal titolo “Solinas ha consegnato la sanità sarda alla Lega:
nomi e ruoli. Resiste solo l’UDC”, viene fatto il nome del mio assistito, il quale “avrebbe
gioito” per la nomina del Dott. Angelo Maria Serusi, incautamente definito da lei “suo
allievo”, a direttore generale dell’Asl n.5 di Oristano.
Orbene, il Dott. Serusi – persona la cui serietà professionale e competenza sono
comunque indiscutibili – non è mai stato allievo del Senatore Avv. Cucca, non avendo
mai svolto alcuna attività e/o pratica forense presso il suo Studio, tantomeno i due sono
mai stati colleghi di partito sin dai tempi di militanza nella Democrazia Cristiana e sino
ai giorni nostri. Non si comprende pertanto di cosa il mio assistito avrebbe dovuto o
potuto “gioire”, salvo il riconoscimento delle qualità del Dott. Serusi.
Ciò premesso, atteso che il contenuto dell’intero articolo parrebbe diretto ad
insinuare che le nomine in questione siano state il frutto di accordi di non meglio
precisata natura e che il richiamo al nome del Senatore Avv. Giuseppe Luigi Cucca
parrebbe fare intendere che anche lui avrebbe partecipato, non si sa a quale titolo a tali
accordi, la invito formalmente ed immediatamente a rettificare quanto scritto,
dandomene tempestiva conferma.
In caso contrario, il mio assistito mi ha già conferito mandato per la tutela del suo
giusto diritto avanti le sedi competenti.

Vincenzo Contu

Proteste e minacce del tutto incomprensibili: casomai, a sentirsi offeso, dovrebbe essere il dottor Serusi. 

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