Sassari e Olbia Città metropolitane, Pigliaru dice “no”

Il governatore, insieme all’assessore Cristiano Erriu, tiene il punto: per Sassari e Olbia solo un’Unione dei Comuni di area metropolitana.

Sul riordino delle Province, Francesco Pigliaru si è ormai portato dietro quasi tutta la maggioranza, insieme all’assessore Cristiano Erriu: in Sardegna esisterà una sola Città metropolitana e sarà quella di Cagliari. Sassari e Olbia potranno vederci riconoscere unicamente l’Unione dei Comuni potenziata, come previsto nell’articolo 8 del ddl approvato a gennaio dalla Giunta e che la commissione Riforme del Consiglio regionale sta esaminando da marzo.

Il governatore, nei giorni scorsi, ha convocato, in via riservata, i sassaresi dell’Esecutivo, proprio per capire gli orientamenti interni, ma anche e soprattutto per spiegare il perché di una sola Città metropolitana. C’erano Claudia Firino (Pubblica istruzione), Francesco Morandi (Turismo), Raffaele Paci (Programmazione) Maria Grazia Piras (Industria) e Donatella Spano (Ambiente). Solo la Piras ha abbozzato una richiesta di “trattamento perequativo per il Sassarese”. Ma Paci – filtra dal palazzo di viale Trento – non ha tardato a tirare fuori una tabella Excel dimostrando che il territorio non è certo in difetto quanto a risorse ricevute.

In questo scenario sembra scontato che si arrivi a un accordo nel perimetro indicato dall’articolo 8. Il quale recita: “Le Unioni di Comuni che al loro interno hanno porti e aeroporti di interesse regionale e nazionale, possono assumere la denominazione di Unioni di Comuni di area metropolitana“. Il margine concesso nella trattativa è ampliare i poteri, ma non per farli coincidere con quelli della Città metropolitana (articolo 34). Così sarebbe sicura l’impugnazione della legge da parte del Governo nazionale. Nella pratica vuol dire, per esempio, la non ammissibilità di un Piano strategico territoriale, ma sarà ammesso giusto un coordinamento tra i singoli Puc (Piano urbanistico comunale). Ancora: sotto il profilo finanziario, si potranno prevedere maggiori risorse attraverso il Fondo unico, ma non verrà consentito l’accesso agli stanziamenti Ue destinati alle Città metropolitane.

La cifra politica della battaglia è, al momento, un sostanziale isolamento del presidente Gianfranco Ganau che in Consiglio regionale sta portando avanti la battaglia insieme agli altri sassaresi di via Roma, ovvero i Dem Gavino Manca, Luigi Lotto e Salvatore Demontis. In questo quadro non sembra andata a buon fine nemmeno la mobilitazione del sindaco Nicola Sanna, portatore di due diverse proposte. La prima, la sola ufficialmente consegnata alla commissione Riforme, prevede una Città metropolitana di Sassari formata da 17 Comuni, esattamente come quella di Cagliari. E oltre al capoluogo sono inseriti Alghero, Porto Torres, Castelsardo, Sorso, Sennori, Stintino.Cargeghe, Codrongianos, Florinas, Ittiri, Muros, Olmedo, Ossi, Putifigari, Tissi, Uri e Usini.

La seconda proposta di Sanna è invece arrivata dopo la riunione tutti i sindaci del Sassarese a Palazzo Ducale. Stavolta non c’è uno scritto, ma il sindaco del capoluogo si è fatto promotore di una Città metropolitana allargata a tutta la Provincia. Va pure ricordato che nei giorni caldi del dibattito è prima spuntata la possibilità di una Città metropolitana del Nord Sardegna, includendo anche la Gallura, e poi quella di una Città metropolitana del Centro Nord Sardegna, con un ulteriore inglobamento del Nuorese.

Pigliaru è stato chiaro, quando ha convocato i sassaresi della Giunta: il presidente non vuole né inutili moltiplicazioni di enti né soluzioni pasticciate.

La commissione Riforme è di nuovo convocata per mercoledì. Inizialmente sembrava che la riunione dovesse tenersi domani, ma gli altri organismi consiliari non hanno ancora concluso il parere obbligatorio che devono dare al ddl. Di certo, un giorno in più servirà pure per limare le frizioni che restano in maggioranza e rispetto alle quali Francesco Agus, il presidente vendoliano della commissione, sta facendo da arbitro. Una cosa è sicura: Sel, che in una prima fase era possibilista sulla Provincia Tirrenica (Nuorese, Gallura e Ogliastra), ha deciso di sposare la linea Pigliaru-Erriu. Del risparmio e della razionalizzazione.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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