“Sardegna secondo te”, la e-democracy flop

Domande scontate, poche informazioni. E solo Flotta sarda e Zona Franca. Il sito della Regione interroga i sardi solo sui temi cari al Governatore. E fallisce

Trasporti troppo cari e inefficienti, continuità territoriale negata, isolamento: il problema degli spostamenti da e per l’Isola è uno dei temi che stanno più a cuore ai sardi. O almeno così parrebbe. I numeri – proprio quelli della Regione – a sorpresa dicono esattamente il contrario: sembra che pochi, pochissimi isolani oggi siano davvero interessati alla mobilità. Ma è davvero così o c’è stato qualche difetto nel sistema utilizzato per il “sondaggio”?

Andiamo con ordine. Il dato emerge dal sito www.sardegnasecondote.it, quello aperto da governatore Ugo Cappellacci per “parlare” con i sardi. Qua  la partecipazione dei cittadini dell’Isola alla discussione sul tema della Flotta Sarda  si riduce a un numero che definire esiguo sarebbe un eufemismo: appena 418 persone, con una percentuale di 4 su diecimila, hanno compilato il questionario sul portale di e-democracy realizzato dalla Regione Autonoma della Sardegna e on line dal 17 giugno scorso.

Com’è possibile che su un milione e 600mila sardi, soltanto poche centinaia abbiano colto e sfruttato lo strumento presentato come “piattaforma all’avanguardia sullo scenario nazionale e internazionale”? La risposta è semplice: il sito sardegnasecondote.it, lanciato qualche mese fa con una grande campagna pubblicitaria su quotidiani regionali e nazionali, è un vero flop.

Non c’è traccia di notizie, approfondimenti e normativa, tanto meno di strumenti di propost e partecipazione: i temi del sito sono solo due, gli stessi su cui da mesi si spende Ugo Cappellacci quasi a tempo pieno. Chi si registra al portale, sulla cui headline compare una rassicurante immagine di persone sorridenti, può partecipare a discussioni, petizioni e questionario solo sui due tormentoni del Presidente della Giunta: zona franca e flotta sarda. E tutto il resto? Argomenti quali servitù militari, industria, ambiente, disoccupazione, scuola e formazione non pervenuti.

Veniamo dunque alle uniche due questioni su cui i sardi possono dire la loro. Per la zona franca, presentata come “sfida della Regione per il rilancio competitivo della Sardegna, per la rimozione dei divari economici e sociali e per la riduzione dei maggiori costi dovuti all’insularità” , si può firmare una petizione on line: chi è favorevole alla “zona franca integrale” dice sì a un generico taglio delle tasse per consumatori e imprenditori che porterà presto un aumento di consumi, occupazione e benessere; non è spiegato ai lettori in cosa effettivamente consiste il progetto e quali saranno gli strumenti di attuazione di un sistema fiscale su cui si discute da sessant’anni. Firmare è semplice, basta registrarsi al portale e dare il proprio assenso: sono 467 firme per il si, mentre tra i commenti, che avrebbero dovuto ospitare le proposte dei cittadini, il più inflazionato è un semplice “zona franca subito”.

Riguardo alla Flotta Sarda, la Regione chiede: “Vuoi l’istituzione di una flotta sarda che operi in regime di concorrenza con le altre compagnie di navigazione e che garantisca l’esercizio del diritto fondamentale alla mobilità del cittadino?”, scontata la risposta, con 422 persone che “firmano” per il sì, senza domandarsi come verrà realizzato il nuovo sistema di trasporti marittimi.

Troppo tardi invece per compilare il questionario sulla mobilità in mare: il termine è scaduto il 31 agosto. Tra i quesiti: “Valuti che i servizi di trasporto marittimo, quali sinora svolti dagli operatori tradizionalmente presenti sul mercato, siano nel complesso sufficienti ed adeguati rispetto alle esigenze di continuità territoriale della Sardegna?” e ancora “Risulta alla Regione che, specie a partire dal 2011, si sia verificato un significativo aumento dei prezzi dei trasporti marittimi di passeggeri e merci per i collegamenti tra la Sardegna ed il Continente. Condividi questa valutazione?”. Anche qui la risposta è ovvia e scontata: chiunque direbbe che si, i traghetti per la penisola sono cari e il problema è vecchio di decenni. Una nota del sito comunque ci avvisa che i risultati ufficiali del questionario saranno resi noti nei prossimi giorni.

Quesiti elementari, risposte scontate e soluzioni già decise dai piani alti della Regione, presentate come fossero suggerite dai cittadini: è questa la e-democracy della giunta regionale.

Francesca Mulas

(in foto, elaborazione satirica di Laura Sanna dell’immagine utilizzata dalla Regione per la campagna ‘Sardegna secondo te’)

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