Sardegna Promozione, il commissario: “Sussidi fuorilegge, agenzia va chiusa”

Ripetute illegittimità, un’azione non oculata e attenta ai limiti di legge per quanto attiene la discrezionalità amministrativa, rilevanti inadempienze da parte dei soggetti destinatari dei contributi”. Così Cinzia Laconi, commissario dell’agenzia regionale Sardegna Promozione, ha giustificato l’annullamento della contribuzione per 11 società sportive (su 15), compreso il Cagliari calcio. I sussidi pubblici si riferiscono all’annualità 2013-2014. Ma l’Agenzia ha eredito dalla precedente gestione di Mariano Mariani 97 pratiche. Laconi è stata sentita in audizione durante i lavori della sesta commissione del Consiglio regionale, presieduta dal socialista Raimondo Perra.

Laconi ha spiegato le varie attività poste in essere col suo commissariamento, a cominciare dall’apertura dei procedimenti di autotutela (ex legge 241/90) “dopo aver riscontrato gravi criticità di fatto e di diritto relativamente alla possibilità di liquidazione degli stessi contributi”. In particolare il commissario ha posto in rilievo “il mancato rispetto delle disposizioni che vietano la spesa per le sponsorizzazioni” e ha sottolineato come il ricorso al cosiddetto “contributo di scopo non sia stato accompagnato dalle opportune valutazioni in ordine agli obiettivi conseguiti nell’interesse e per conto dell’amministrazione”.

Laconi ha quindi definito “uno strumento sbagliato per il sostegno alle società sportive”, le pratiche di contribuzione decise “nel corso degli ultimi anni dall’Agenzia regionale” e ha ribadito che Sardegna Promozione ha “esclusive finalità di promozione”. Il commissario ha ricordato inoltre il pronunciamento della sezione di controllo della Corte dei Conti che – a suo giudizio – “aveva evidenziato le criticità che sono poi state supportate e approfondite nella relazione della gestione commissariale”, perché “è compito dell’organo amministrativo procedere con le conseguenti azioni correttive”. Il commissario di Sardegna Promozione ha quindi auspicato la rapida chiusura dell’Agenzia regionale.

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