Sanità, vertice maggioranza su riforma: resta il nodo dei territori senza le Asl

Al via il vertice di maggioranza convocato dal presidente della Regione Christian Solinas per illustrare ai consiglieri dello schieramento di centrodestra la bozza di riforma della Sanità. Alla riunione, in corso nella sala anfiteatro di via Roma, partecipano anche gli assessori ai quali il governatore ha già presentato il testo nella seduta di giovedì scorso. Per il governatore si tratta di un “momento di approfondimento necessario per discutere ed eventualmente arricchire il testo della riforma sanitaria che puntiamo ad approvare entro l’anno“.

Quello della sanità è un tema fortemente sentito da tutti i sardi e per questo motivo Solinas vuole trovare una sintesi con tutta la coalizione per arrivare in maniera compatta all’ultimo miglio dell’approvazione: “La domanda di salute che arriva dai cittadini è forte e noi dobbiamo garantire il massimo impegno per soddisfarla, soprattutto dopo le criticità che negli anni scorsi hanno penalizzato le legittime aspirazioni di pazienti e personale medico e sanitario”.

La rivoluzione sanitaria punta a “razionalizzare e semplificare il quadro normativo, grazie a un testo unico che contiene tutte le norme di riferimento del settore, abrogando le leggi che si sono succedute negli anni. Non facciamo calare nulla dall’alto ma ripristiniamo la centralità del cittadino-paziente e dei territori, tenendo conto di ogni specificità. È questa la vera rivoluzione. Sarà garantito – ha detto ancora il presidente – il mantenimento del controllo della spesa sanitaria, grazie all’accentramento delle funzioni amministrative, per realizzare efficienza ed economicità nel bilancio complessivo della sanità sarda. Porteremo avanti un piano straordinario di edilizia sanitaria per realizzare nuove strutture e riqualificare quelle esistenti, assicurando un più alto livello qualitativo delle prestazioni sanitarie, vero tema centrale per il cittadino”.

Il contenuto – l’azzeramento dell’Ats e il ripristino delle Asl, 5 in tutto, Gallura compresa – è largamente condiviso. Con qualche eccezione: l’esponente sardista Fabio Usai ha già detto di non trovarsi d’accordo con una formula che esclude la possibilità per il Sulcis di avere una sua azienda sanitaria. In settimana, però, sia l’assessore della Sanità Mario Nieddu che il presidente della sesta commissione, Domenico Gallus, hanno dato rassicurazioni.

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Su questo punto Gallus ha proposto la nomina di sub commissari per i territori che non riavranno la Asl: Sulcis, Ogliastra e Medio Campidano. Uno degli obiettivi resta comunque quello di “allineare il numero delle Asl rispetto a quello delle Province e dei distretti scolastici”, ha spiegato all’Ansa prima del vertice il coordinatore regionale della Lega e deputato, Guido De Martini. Poi, ha sottolineato, “al cittadino interessa fino a un certo punto il fatto che le aziende sanitarie siano una, cinque o venti, interessa invece che gli ospedali periferici restino aperti e funzionino: penso che questa sia la vera battaglia da combattere”.

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