Sanità a colpi di proroghe: i riconfermati sino a dicembre

Le delibere, come al solito, non sono cliccabili. Ma la mappa della Giunta guidata da Christian Solinas è chiara: in attesa del ritorno alle Asl voluto dal centrodestra con la legge 11 del 2020, ovvero la cancellazione dell’Ats, i commissari attualmente in carica nelle Aziende sanitarie dell’Isola hanno incassato un’altra mini-proroga, sino alla fine dell’anno.

È un puzzle complicato quello della sanità sarda, di cui la Giunta sembra lavarsene le mani, a giudicare da quanto detto oggi dall’assessore Mario Nieddu che ha imputato al Governo nazionale la crisi dell’assistenza medica e ospedaliera in Sardegna. Nieddu ha omesso il nocciolo della questione: gli ospedali dell’Isola sono al tracollo perché dall’inizio della legislatura a oggi la sanità è stata gestita a colpi di proroghe, in attesa di una riforma promessa in campagna elettorale ma in netto ritardo. La cancellazione dell’Ats e il contestuale ritorno alle otto Aziende sanitarie locali sarebbe dovuto partite dal primo gennaio del 2021, invece scatterà solo dall’inizio del 2022, a patto che tutto vada per il verso giusto. Peraltro: l’Ats sarà sostituita con l’Ares, l’Azienda regionale della salute, ma nella pratica cambierà molto poco. L’organizzazione della sanità isolana resterà verticistica.

I commissari chiamati a restare in sella per altri due mesi non hanno davanti sessanta giorni facili: a loro, insieme all’assessorato e all’Ats in liquidazione, spetta concludere il piano di scorporo che la Giunta ha approvato lo scorso 31 luglio. Nella pratica significa riportare la sanità al 2015, quando l’allora presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Luigi Arru diedero vita all’Ats e affidarono al manager ligure Fulvio Moirano il compito di mettere tutti i lavoratori della sanità isolana sotto lo stesso ombrello dell’Azienda per la tutela della salute. Con la riforma del centrodestra, sulle buste paga ricomparirà il nome delle Asl territoriali.

A Cagliari gli uffici della rediviva Azienda numero 8 continuerà a gestirli il riconfermato Bruno Simola, quota Udc. Nel Sulcis, alla Asl 7, resta commissario Gianfranco Casu, altro manager voluto dallo scudo crociato di Giorgio Oppi. Nel Medio Campidano, che corrisponde all’Azienda locale numero 6, non si tocca Alessandro Baccoli, scelto da Forza Italia. Alla Asl 5 di Oristano la gestione dell’assistenza medica e ospedaliera rimane affidata a Gianfranco Cossu, altra scelta targata Forza Italia. In Ogliastra, alla Asl 4, sino al 31 dicembre lavorerà con pieni poteri Ugo Stochino, leghista convinto. Alla Asl 3 di Nuoro proseguirà l’incarico Gesuina Cherchi, voluta dal Psd’Az. In Gallura, alla Asl 2, continua a lavorare Francesco Logias, ex berlusconiano passato coi Riformatori. Alla Asl 1 di Sassari, invece, la prima poltrona è sempre in mano a Flavio Sensi, entrato nella rosa dei manager su indicazione dei Fratelli d’Italia.

Nell’ultima seduta della Giunta, datata 29 ottobre, gli otto commissari delle Assl in scadenza sono stati riconfermati insieme a Massimo Temussi, alla guida dell’Ats in liquidazione che con la legge 11 diventerà la Bad company della sanità sarda, quella dove finiranno debiti e peccati. Una miniproroga è arrivata pure per la leghista veneta Simonetta Cinzia Bettelini, a capo dell’Areus, l’Azienda del 118, e per Agnese Foddis, commissaria all’Aou di Cagliari. Resta in sella anche la terna del Brotzu, destinato a diventerà Arnas, ovvero Azienda di rilievo nazionale e alta specializzazione ma senza il Microcitemico che passerà alla Asl 8. Al Brotzu rimangono al loro posto Paolo Cannas e i due direttori Raimondo Pinna ed Ennio Filigheddu, l’uno sanitario e l’altro amministrativo.

Entro il 1° gennaio, quando le Asl – salvo intoppi – diventeranno nuovamente operative, la Giunta dovrà essere in grado di nominare tutti i nuovi Dg più i due manager di supporto. Per questo nella seduta del 21 settembre scorso la Giunta ha deliberato la creazione di una commissione cui spetterà valutare i curricula dei futuri direttori sanitari e di quelli amministrativi. Verrà stilato un elenco regionale di idonei. Il compito è stato affidato a Roberto Di Tucci, coordinatore reggente dell’Avvocatura regionale Inail, più quattro professori ordinari; Chiara Cacciavillani, Università di Padova, designata dall’Agenzia nazionale Agenas; Giorgio Calò e Alessandro Spano, Ateneo di Cagliari; Lucia Giovanelli, Università di Sassari. Maria Agnese Prinzis, funzionario della direzione generale della Sanità, è stata infine indicata come segretario verbalizzante. (al. car.)

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