“Abbiamo appena cominciato ad uscire da una terribile pandemia e siamo già
dentro una tragica guerra che ha provocato una nuova crisi economica: mi chiedo cos’altro debba accadere per suscitare nella Regione e nel suo presidente uno scatto di orgoglio; anzi lo invito a smetterla di scatenare i suoi “cani da guardia” contro la stampa libera, nello stile di tiranni ed oppressori”. È questo un passaggio dell’intervento fatto oggi da Massimo Zedda in Consiglio regionale, dove si è tenuta una seduta solenne per celebrare Sa die de Sa Sardigna, la festività tutta isolana che celebra la cacciata dei piemontesi. Zedda si è rivolto al capo della Giunta, Christian Solinas.
L’onorevole fondatore dei Progressisti è intervenuto dopo che gli studenti dei Conservatori di Cagliari e Sassari hanno cantato Procurare ‘e moderare, l’inno ufficiale della nostra Isola, parole e musica contro gli oppressori. Il consigliere ed ex sindaco di Cagliari ha preso spunto dal celebra brano proprio per ricordare a Solinas i valori della libertà e della convivenza civile. Ha detto ancora Zedda: “Minacciare l’informazione, e in particolare le giornaliste donne, non rende onore a lei e all’istituzione che rappresenta. Scatenare i legali cani da guardia armati di toga e di penna è un atteggiamento tipico dei tiranni e degli oppressori“, ha ribadito Zedda.
Il tema della libertà di stampa è tornato di attualità in questi giorni nell’Isola proprio dopo le false smentite e intimidazioni ricevute da Sardinia Post e a cui Zedda ha fatto riferimento col suo intervento in Aula. Sul tema ha preso posizione anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Francesco Birocchi, facendo seguito agli editoriali scritti dal direttore del nostro giornale, Guido Paglia (leggi qui).
Oggi Sardinia Post, come annunciato l’altro ieri dal direttore Paglia, non ha coperto la cronaca sugli interventi fatti da Solinas e alleati per Sa die, in segno di protesta contro la scelte del governatore sulla pubblicità istituzionale e in difesa del pluralismo dell’informazione.
