Riforma sanità, c’è il nodo del Brotzu: scontro a distanza tra Cossa e Oppi

C’è un nodo grande così nel centrodestra. È il nodo del Brotzu, piatto forte della riforma con la quale la maggioranza di Christian Solinas vuole tornare alle otto Asl. Tra i 49 articoli del testo normativo, Giorgio Oppi, il gran capo dell’Udc, è riuscito a far inserire lo scorporo del Brotzu, a cui da qualche anno sono accorpati anche l’Oncologico e il Microcitemico. Ma a nome dei Riformatori, il capogruppo Michele Cossa ha presentato un emendamento per lasciare tutto com’e.

Il braccio di ferro non è una roba da sottovalutare, e c’è da scommetterci che starà creando qualche apprensione in maggioranza. Oppi vuole lo scorporo perché con la divisione l’Oncologico e il Microcitemico finirebbero sotto il controllo della Asl 8, che è in mano all’Udc. Per contro, i Riformatori, che invece governano il Brotzu, hanno tutto l’interesse a che lo spacchettamento non avvenga.

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In Consiglio regionale il dibattito è ricominciato alle 16. La seduta era stata programmata per le 11, ma sono durati più del previsto i lavori della commissione Sanità incaricata di setacciare i 900 emendamenti presentati, di cui 830 solo dalle opposizioni. Alla fine, secondo quanto apprende l’Ansa, ne sono stati ritirati pochissimi, e
anche quelli che hanno ricevuto il parere negativo del parlamentino saranno riproposti in Aula.

E se le opposizioni contestano la riforma bollandola come “poltronificio“, il partito di Cossa, dal canto suo, spera di spuntarla perché l’idea dello scorporo non piace nemmeno a Progressisti e Leu, che hanno presentato un analogo emendamento. Ma gli equilibri in Aula sono molto più complicati del previsto e soprattutto il peso politico che Oppi ha su Solinas non è paragonabile a quello di nessun’altro partito. Al momento l’unica certezza è che l’articolo dedicato al Brotzu verrà spostato alla fine della discussione, proprio per dare tempo alla maggioranza di trovare la quadra.

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