Regione, strappo in maggioranza: la Sinistra unita boccia la giunta Pigliaru

In materia di politiche sul lavoro la “Giunta dei professori” non passa l’esame di settembre: la pagella negativa arriva da un alleato della coalizione che sostiene l’esecutivo di Francesco Pigliaru, la Sinistra sarda di Rifondazione (Prc) e Comunisti italiani (Pdci). Nel mirino il mancato coordinamento tra assessorati, l’assenza di una programmazione delle politiche attive e dei servizi, interventi insufficienti a cominciare da Garanzia giovani, “un flop” secondo la Sinistra perché “le opportunità sono solo un miraggio”. Suggerito un piano straordinario per il lavoro e l’istituzione di una commissione regionale ad hoc. Pollice verso, poi, sull’Agenzia regionale del lavoro. Il commissariamento è scaduto oggi e la nomina del direttore generale sta creando malumori in coalizione. Questo per ora non si traduce in una richiesta di rimpasto da parte di Sinistra sarda, ma sicuramente servirà un chiarimento.

La Giunta è formata da ottime persone – premette il segretario sardo del Prc, Giovannino Deriu -, ma rileviamo ritardi e lentezze, occorre fare prima o poi un ragionamento. La coalizione ha perso la sua funzione di spinta alla Giunta, anche perché sta venendo meno il ruolo di coordinamento da parte del partito di maggioranza relativa, il Pd, che è impegnato nella fase congressuale. Ci sono delle proposte in campo non solo nostre – sottolinea Deriu – un decimo della legislatura se n’è andata, ma gli assestamenti di Giunta li fa il presidente con la coalizione”.

Così il consigliere regionale Fabrizio Anedda: “Bisogna ripartire dalle piccole e medie imprese, congelando i debiti con l’erario per tre anni e diminuendo il costo del lavoro, serve un nuovo piano straordinario per il lavoro e cercheremo di portarlo all’attenzione della coalizione. Sicuramente all’assessore serve più carta bianca e più risorse“.

Secondo il consigliere Alessandro Unali, “esiste una lentezza sui processi per il lavoro a differenza di altri assessorati che sembrano avere una marcia in più. Non vogliamo guardare questo percorsodalla finestra, noi ci siamo”. Per Lorena Cordeddu, dirigente Prc ed esperta in politiche del lavoro, “manca un’idea strategica della programmazione senza la quale si rischia di cadere in una sorta di continuità con la Giunta Cappellacci”. La Cordeddu era considerata una delle papabili alla ‘Agenzia del lavoro: ma poi dalla graduatoria stilata dalla commissione ad hoc nominata dalla Giunta, è emerso che il suo curriculum è risultato solo 28/mo (su 53), con valutazione “Sufficiente”.

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