Quartu, Forza Italia salva Delunas. Pd nell’angolo, c’è una nuova maggioranza

Il patto salva-sindaco diventa ufficiale: a Quartu nasce una nuova maggioranza sinistra-destra-centro. Ecco cosa è successo in aula.

Stefano Delunas resta sindaco di Quartu coi voti di Forza Italia e quelli dei due ex sindaci-consiglieri, Mauro Contini e Davide Galantuomo: con loro primo cittadino del Pd andrà a governare la terza città sarda, formando una nuova maggioranza traversale. Nell’aula di via Eligio Porcu, l’una di notte è passata da cinque minuti quando la mozione di sfiducia viene respinta con 15 “no”. I “sì” sono stati invece 13. Quasi tutto il Pd finisce nell’angolo. La Giunta verrà completa con quattro assessori indicati dai nuovi alleati.

Il patto salva-sindacoannunciato ieri da Sardinia Post – è stato dunque ufficializzato. Prima attraverso la conferenza dei capigruppo durata oltre un’ora (contro i cinque stabiliti), poi con un dibattito-fiume concluso a notte fonda. Sui gradoni dell’aula, decine di cittadini che si sono divisi tra tifo e contestazioni.

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Era tesissima l’aria: la seduta è cominciata con uno scontro tra il presidente Dem, Stefano Secci, e Contini che da primo firmatario della mozione di sfiducia ha dovuto subito mettere le mani avanti e preparare il dietro front. “È colpa del Pd – ha esordito l’ex sindaco azzurro, ricandidato lo scorso maggio alla guida della civica Podeus – se oggi siamo in questa situazione di paralisi, con un primo cittadino minacciato dal suo stesso partito. Ecco allora la necessità di servire questa città”.

Dal pubblico è partito qualche buh. Poi l’intervento di Delunas che per mezz’ora ha alternato attacchi, battute e uno sfogo contro i ribelli del suo partito che “mi hanno preso per il c… e io sono incazzato, ma chiedo scusa a tutti per essere stato cinico, a suo tempo”.

Sulla faccenda strettamente politica, ovvero l’accordo a tre con Contini e Galantuomo, Delunas ha detto: “Per Quartu sarebbe terribile l’arrivo di un commissario, e vorrebbe dire l’undicesimo per la nostra città. Un commissario che si preannuncia inadatto – ha lasciato Delunas intendere benché mai sia stato fatto il nome del papabile -. Ma più ancora – ha continuato – ciò vorrebbe dire aumento delle tasse, di cui non abbiamo certo bisogno, visto che già Roma ci salassa”.

Delunas ha citato gli “edonisti reaganiani” e poi “i due compromessi storici di Quartu, uno tra Dc e Pci, il secondo fra Dc e Msi. E ora – ha annunciato – ne serve un terzo, quello che noi stiamo facendo e attraverso il quale si possono capire i responsabili e gli irresponsabili“. Infine ha annunciato la scrittura di un libro “tra cinquant’anni per spiegare quanto successo finora”.

Sono intervenuti quasi tutti, i consiglieri quartesi. Contini, nel suo secondo intervento, ha motivato così l’accordo: “Magari non sarà una scelta definitiva, ma intanto facciamo ripartire la città”. Galantuomo, che a maggio si era candidato con i Democratici per le riforme e ora diventa l’ala centrista della nuova maggioranza, ha puntato il dito contro il Pd, “unico responsabile di questa paralisi”.

Nella fila Dem è stato Francesco Piludu – che con Delunas si scontrò alle primarie del centrosinistra a febbraio 2015 – a intervenire per primo. A sentire Piludu, questi “primi tre mesi di governo hanno rappresentato un grave incidente di percorso. Cabaret con dimissioni farlocche“, ha aggiunto il democratico, secondo il quale si è registrata “una perdita di autorevolezza per la nostra città. Tanto che per la prima volta il sindaco non è il presidente del Parco di Molentargius. L’attività di questa Giunta – ha concluso Piludu – si può sintetizzare con una sola ordinanza con la quale al Poetto è stata prolungata sino all’alba la durata della musica. Nulla di più”. Quindi il messaggio al sindaco: “Lei sta cercando di salvarsi sfruttando quella stessa destra che, a maggio, gli elettori hanno bocciato alle urne. Dovrebbe dire basta a questa miserevole vicenda”.

La mappa delle alleanze si è fatta subito chiara, in aula: i tre consiglieri di Forza Italia, Antonio Lobina, Martino Sarritzu e Lucio Turru, più quello di Podeus, Roberto Attilini, hanno fatto subito quadrato intorno a Delunas. Questo a differenza di Tonio Pani, leader del Polo Civico che aveva firmato la mozione di sfiducia e ha tenuto la barra dritta sull’opposizione al sindaco.

La cacciata di Delunas l’ha votata pure Guido Sbandi, il grillino che a maggio aveva corso anche lui da sindaco. Prendendo le distanze dai due poli, il Cinquestelle ha detto: “Posto che il fallimento del Pd sia sotto gli occhi di tutti, dico a Delunas che mi sento offeso se mi considera irresponsabile solo perché non accetto la sua propaganda elettorale”.

Ovviamente sulla guerra tra Delunas e il Partito democratico si attende adesso la nota stampa Dem, alla luce di una frattura ormai diventata insanabile. In aula, il capogruppo Marco Piras ha anticipato: “Sorprende la strumentalizzazione rispetto al commissario, considerato solo un portatore di tasse. Va rilevata pure la stranezza con la quale Contini e Galantuomo hanno deciso di appoggiare il sindaco, parlando di fiducia a tempo”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

LEGGI ANCHE: Quartu, Delunas “regala” assessorati a chi lo ha salvato

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