Primarie Pd, Cucca presenta la nuova alleanza. Fadda e Cabras sono con lui

Adesso è ufficiale: nel Pd sardo sono cambiate le alleanze. Per le primarie del 30 aprile esordisce una nuova aspirante maggioranza che sostiene il senatore Cucca.

Adesso è ufficiale: nel Pd sardo sono cambiate le alleanze. Per le primarie del 30 aprile esordisce una nuova aspirante maggioranza che sostiene il senatore renziano Giuseppe Luigi Cucca come candidato a segretario regionale: la compongono quasi tutta l’intera minoranza congressuale del 2014 più l’area popolare-riformista che tre anni fa sosteneva Renato Soru.

L’esordio questa mattina, nella vecchia sede di via Emilia a Cagliari, dove al posto dell’insegna Pd compare quella della Fondazione Berlinguer. “Non posso dire – sottolinea lo stesso Cucca – che torneremo con certezza ad abitare questa casa, se le urne dovessero darci ragione. È però vero che oggi non siamo qui per caso”. Nessuno lo ricorda pubblicamente, ma fu lo stesso Soru, appena eletto segretario, a volere il trasferimento del quartier generale democratico al 6 piano del palazzo di via Roma, affacciato sul porto.

Per Cucca candidato si sono mobilitati i big del partito. E le presenze nella saletta di via Emilia lo rendono evidente: ecco gli assessori Cristiano Erriu e Virginia Mura, accompagnati dai rispettivi capi di gabinetto e segretari particolari. Erriu a rappresentare i nuovi alleati dell’area Fadda, e c’è anche il consigliere regionale Cesare Moriconi; Mura in quota ex Ds. La stessa del senatore Ignazio Angioni, che nel 2014 sfidò Soru, e del deputato Siro Marroccu. In forze anche i renziani, con altri due esponenti della massima assemblea sarda, Gavino Manca e Piero Comandini, più l’ex sottosegretaria Francesca Barracciu, il componente dell’Assemblea nazionale Efisio Demuru e il coordinatore cittadino di Cagliari, Nicola Montaldo. Il neoassessore all’Agricoltura, Pier Luigi Caria, anche lui renziano, è rappresentato invece dal suo nuovo segretario particolare, Antonio Biancu. La componente Cabras-Lai è al tavolo insieme a Cucca, con il consigliere comunale di Carbonia Pietro Morittu. Lì siede pure la presidente uscente, Giannarita Mele, espressione anche lei dell’ex minoranza congressuale come il consigliere regionale Franco Sabatini, di area popolare.

A una domanda sul pronostico, Cucca dà una risposta diplomatica: “Ho fatto troppe elezioni per affidarmi alle emozioni. Sino allo spoglio dell’ultima scheda, nessuno può dire di essere arrivato primo”. Ma parla da sola la dimostrazione di forza che le presenze, anche istituzionali, hanno offerto. “È un Pd inclusivo, quello che dobbiamo costruire – continua Cucca -. Vero che oggi apriamo alle primarie differenziandoci per correnti. Tuttavia, il mio programma, chiamato “Connessioni democratiche“, si fonda su un cambiamento netto rispetto al passato, sia nella gestione del partito che nell’azione politica: il confronto tra corrente e persone va superato mettendo al centro i temi”.

Il senatore candidato alla segreteria regionale dice ancora: “Noi vogliamo un Pd aperto al contributi di tutti, a cominciare dai cittadini e da tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Sardegna. Vuol dire riaprire il dialogo anche coi partiti portatori di valori autonomisti, come il Psd’Az. Rispetto alla Giunta regionale, crediamo che stia facendo un buon lavoro, come dimostra l’approvazione di ieri della Finanziaria 2017. Ma serve che la maggioranza al governo dell’Isola abbiamo il massimo appoggio, perché dobbiamo vincere anche le elezioni del 2019″.

Nella corsa per le primarie del 30 aprile, Cucca sul fronte nazionale sostiene la mozione Renzi, così come l’avversario interno Francesco Sanna che ha presentato la propria candidatura lo scorso 24 marzo, aprendo ufficialmente la partita isolana verso le urne (leggi qui). L’anomalia sarda del voto democratico è che l’una e l’altra parte sono schierate trasversalmente ora l’ex premier ora il Guardasigilli Andrea Orlando (leggi qui).

Lunedì 3 aprile scade alle 20 la presentazione delle liste – fino a un massimo di tre – collegate ai due aspiranti segretari. Quel giorno si capirà se ci saranno nuovi ulteriori innesti, per esempio con un’alleanza congressuale da parte della Sinistra autonomista e federata che è rimasta senza candidato dopo l’uscita di scena di Yuri Marcialis (il 14 marzo scorso la commissione congressuale nazionale ha detto no alla sua sostituzione). Sanna, al momento, è sostenuto da soriani, lettiani e alcuni pezzi di ex Ds che nel 2014 facevano parte dell’ex minoranza interna.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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