Pranzo di Sardara, processo per 3 invitati e un socio delle terme: ecco i nomi

Il pranzo di Sardara diventerà un processo. Così ha deciso oggi il gip Giorgio Altieri che ha accolto le richieste della pubblica accusa per quattro dei cinque indagati rimasti ancora nell’inchiesta. Il banchetto si tenne nel ristorante del centro termale il 7 aprile del 2021, quando la Sardegna era ancora zona arancione e quindi non ci potevano essere assembramenti. Il locale di Sardara poteva essere utilizzato solo dai clienti, non da persone esterne.

A Sardara gli invitati furono una quarantina, tra dirigenti regionali, politici, sindaci, vertici sanitari e militari. Molti di loro, all‘arrivo delle Fiamme Gialle che misero fine alla riunione-banchetto, riuscirono a dileguarsi. Altri, invece, sono stati inchiodati dai controlli.

L’11 maggio prossimo dovranno comparire davanti al collegio della seconda sezione penale del tribunale di Cagliari due militari, un ex Dg e uno dei soci della struttura termale. Intanto ci sarà processo per il colonnello Marco Granari, comandante del 151° Reggimento Fanteria della Brigata Sassari, accusato di peculato per l’uso dell’auto di servizio, ma anche di alcuni falsi. Rinviato a giudizio anche il suo aiutante, il tenente colonnello Mario Piras. È stato invece prosciolto – perché il fatto non costituisce reato – il caporal maggiore Davide Concas: il militare ha solo guidato l’auto, per di più obbedendo a un ordine del superiore.

Sul banco degli imputati, con l’ipotesi di favoreggiamento, anche il sindaco di Mandas, Umberto Oppus, all’epoca dei fatti direttore generale dell’assessorato regionale agli Enti Locali; oggi consulente del presidente Christian Solinas. Processo pure per Gianni Corona. Secondo l’accusa, Oppus e Corona avrebbero favorito i militari indagati con testimonianze e versioni concordate sul motivo della presenza al pranzo del comandante del 151° Reggimento della Brigata Sassari.

Archiviata nei mesi scorsi l’accusa di omissione d’atti d’ufficio ipotizzata per Antonio Casula, ex comandante regionale del Corpo Forestale. A metterlo nei guai era stato il suo ruolo, oltre che di pubblico ufficiale, anche di ufficiale di polizia giudiziaria con competenze specifiche nella vigilanza e nel controllo del rispetto delle norme anti-Covid. Con lui erano usciti dall’inchiesta, sempre con l’archiviazione, anche l’ex direttore generale di Forestas, Giuliano Patteri, e l’ex manager dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino.

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