Pluriclassi, la Giunta tira dritto. E Soru: “Non mi rassegno allo spopolamento”

I tagli alle pluriclassi restano. Ma ieri a Oristano due visioni di Sardegna – quella Soru e quella Pigliaru – si sono confrontate.

Adesso è ufficiale: non ci saranno dietrofront sulle 27 pluriclassi cancellate dalla giunta di Francesco Pigliaru. Il piano di dimensionamento scolastico, varato due settimane fa dall’Esecutivo regionale, resta così com’è. Ma tra Pd e governatore il dialogo è aperto, con Renato Soru che insiste sulla necessità di considerare i tagli alla scuola come fattore di rischio per l’ulteriore spopolamento dell’Isola, mentre il governatore chiede ai Comuni a considerarsi “territorio”, quindi a fare rete sui servizi.

Soru e Pigliaru si sono incontrati ieri a Oristano: il segretario del Pd ha invitato il presidente della Regione alla Direzione del partito. È venuto fuori un dibattito fiume che il capo del Pd isolano definisce “sereno, imprevedibile, leale”. Ma la distanza tra Soru e Pigliaru è visibile: lo stesso segretario non nasconde “accenti e sensibilità diversi”, sottolineando però che “è prevalsa la volontà di trovare una sintesi nel riconoscimento dei ruoli tra parte istituzionale e parte politica”.

Calando nel governo della Regione il confronto di ieri, viene fuori che la Giunta non si fa dettare l’agenda dal Pd, confermando il piano di dimensionamento scolastico senza variazioni. Ma Soru, per un altro verso, non abbasserà la guardia sulle azioni future dell’Esecutivo. Il segretario l’ha detto ieri a Oristano. “Io non mi rassegno allo spopolamento della Sardegna”. E nella nota di oggi l’ha ribadito. “Non riesco a darmi per vinto – è scritto – davanti a quest’idea di una Sardegna che smobilita, che si spopola, che rinuncia ad abitare il suo interno. Continuo a credere che si possa vivere nei piccoli paesi, lavorare lì e lì far crescere i propri figli”.

Soru ha aggiunto: “Penso che quest’idea di Sardegna debba rimanere al centro dei nostri ragionamenti, anche quando sembra più facile fare il contrario”. Quindi il passaggio più diretto sul piano di dimensionamento. “Vogliamo avere un’idea precisa di scuola, un’idea precisa di istruzione: deve essere evidente che noi investiamo in questo settore, perché abbiamo ben presente che la dispersione scolastica è un cancro ed esiste una correlazione diretta fra disoccupazione e grado di istruzione conseguito. Ciò significa che dobbiamo essere coerenti e puntare sulla scuola per crescere”.

Pigliaru, dal canto suo, non solo ha difeso le linee guida del Piano, ma anche chiarito il modello di Sardegna che la Giunta intende portare avanti. “Non possiamo ignorare – è stato il riferimento allo spopolamento – il processo in atto, è sotto i nostri occhi”. E proprio questo “ci obbliga a ragionare in un’ottica territoriale, scommettendo su una visione di sistema in cui le esigenze dei singoli enti locali devono trovare una propria armonizzazione dentro una sfida di comunità più ampia“.

Insomma, pur con tutto l’equilibrismo istituzionale che viene fuori dalle dichiarazioni del segretario e del governatore, è certo che Pigliaru ha rispedito al mittente il tentativo del Pd di correggere il piano di dimensionamento. Una posizione, questa, che è emersa già ieri nella lettera spedita ai sindaci dall’assessore alla Pubblica istruzione, Claudia Firino, ovviamente in accordo con Pigliaru.

Nella missiva (qui il testo integrale), la Firino ha scritto su tutto: “Lo spopolamento ha messo in crisi molti territori. Noi vogliamo rivitalizzarli e abbiamo iniziato a farlo puntando sui poli scolastici territoriali”. Cioè sulla cancellazione delle 27 pluriclassi (149), secondo lo schema dei 12 chilometri. E ancora: “Perseverare nell’esistente dimostra di non funzionare. I ragazzi sardi sono agli ultimi posti nell’acquisizione di competenze, ma ai primi per tasso di dispersione scolastica”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

LEGGI ANCHE: Pluriclassi, Pd trasversalmente diviso tra Pigliaru e Soru. Ecco le posizioni

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