Pizzuto, il leader di Sinistra futura si rimangia il livore del suo stesso comunicato

Alessandra Carta

L’altro ieri Sardinia Post ha fotografato i rapporti pessimi tra i piccolissimi dell’ex Ulivo e i Progressisti. La stura è stata il comunicato diffuso da Luca Pizzuto, segretario regionale di Sinistra futura, che senza avere il coraggio di fare nomi, ha dato sfogo al fuoco amico. Passate ventiquattro ore, lo stesso Pizzuto ha pubblicato sulla pagina Facebook del proprio partito un’altra nota in cui “si dissocia dalla ricostruzione” fatta dal nostro giornale. Praticamente si dissocia da se stesso, visto che noi abbiamo riportato testualmente una parte della sua nota stampa.

Ma andiamo con ordine. Alle 11,42 di avant’ieri, lunedì 19 giugno, arriva nelle redazioni la mail di Pizzuto (di cui pubblichiamo sotto lo screenshot). Come raccontato nel nostro articolo, le sue parole valgono una bomba al napalm. Recita infatti l’incipit del messaggio: “Sinistra Futura alza la voce (sic!) e chiede alle forze politiche” della coalizione ” centro sinistra sardo “che venga convocato rapidamente un tavolo di confronto”. Ancora: “Noi abbiamo parole chiare, impegni concreti e nomi di persone autorevoli da proporre per la candidatura. Siamo pronti, gli altri ci dicano se lo sono”. La nota continua così: “Da qualche giorno si rincorrono voci non controllate su possibili candidati alla presidenza della Regione e su fantasiosi programmi di governo. Noi abbiamo responsabilmente chiesto il tavolo di confronto regionale al fine di contenere le esuberanze personalistiche di coloro che ambiscono per proprio interesse a diventare Presidenti o Consiglieri regionali. Ma ci pare che ancora tutto taccia. E questo non va bene”.

Non esattamente un messaggio di pace che, ragionevolmente, a Pizzuto deve aver causato qualche problema, vista la reazione scomposta avuta nel giro di ventiquattro ore. Si legge ancora nella pagina Facebook di Sinistra futura: “Siamo dispiaciuti per la narrazione sbagliata che un quotidiano online online ha riportato sullo stato di della sinistra in Sardegna in seguito a un nostro comunicato”. Quindi: Pizzuto pensa di poter diffondere, come se nulla fosse, un comunicato in cui se la prende con certi alleati di cui tace il nome, ma più ancora si aspetta che la stampa gli faccia l’applauso per il solo fatto di aver alzato la voce. Di più: Pizzuto ha l’ardire di sostenere che il suo “comunicato è stato reinterpretato in chiave divisiva”, come se sia una pacca sulla spalla fare cenno alle “esuberanze personalistiche di coloro” che nella coalizione “ambiscono a diventare presidenti o consiglieri regionali”. Perché questo ha scritto Pizzuto.

Ora: se il segretario di Sinistra futura ha scritto quel comunicato senza capire il suo peso delle sue stesse parole, dovrebbe interrogarsi sull’opportunità di fare il leader di un partito. Non solo: siccome poi dice che il suo obiettivo è “unire il fronte progressista”, dovrebbe riflettere pure sulla propria scelta strategia. Perché la discrasia tra tono usato e traguardo da raggiungere salta all’occhio anche al più distratto. Tant’è: in questo articolo pubblichiamo integralmente anche lo screenshot della nota diffusa da Pizzuto sui social, perché sia evidente l’incapacità del capo di Sinistra sarda di assumersi la responsabilità del proprio j’accuse.

Peraltro: l’articolo pubblicato lunedì dal nostro giornale è stato fatto sentendo tutti i protagonisti. A cominciare da Paola Casula, sindaca di Guasila, vice di Pizzuto, che ha confermato le frizioni tra Sinistra futura e gli altri partiti della coalizione. Pure Pizzuto è stato contattato ma non ha risposto al telefono. Per l’attuale gruppo in Consiglio regionale, formato dagli ex Progressisti e dagli ex Articolo 1, è stata sentita invece Laura Caddeo, la quale ha ugualmente ammesso le tensioni con i Progressisti di Francesco Agus e Massimo Zedda. Non si capisce pertanto di quale errata ricostruzione parli Pizzuto. Di certo fa sorridere che dopo l’articolo di Sardinia Post, in cui si mettono in evidenza veti incrociati e liti, Pizzuto parla di un “incontro unitario tra molte associazioni del mondo della sinistra”. Chissà la fila fuori. Ma soprattutto: Pizzuto dovrebbe abituarsi a fare nomi e cognomi. Perché a furia di lanciare strali senza destinatari certi o annunciare vertici in cui non indica nemmeno i nomi dei protagonisti, diventa difficile considerarlo un interlocutore autorevole.

Alessandra Carta

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