Più poteri ad Area (ex Iacp), in Consiglio il Pd stoppa la riforma Maninchedda

La trasformazione dell’ex Iacp in agenzia regionale dei lavori pubblici non piace al Pd. Roberto Deriu trascina il gruppo su posizioni critiche.

Il gruppo Pd del Consiglio regionale stoppa la riforma di Area, l’azienda per l’edilizia abitativa che la Giunta, su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda, vuole trasformare in una sorta di agenzia sarda dei lavori pubblici, con competenze su infrastrutture, a cominciare dall’edilizia scolastica, e su strade provinciali.

Il ddl della Giunta, approvato il 10 aprile scorso con la delibera 15/6 e protocollato in via Roma col numero 207, è attualmente in discussione nella commissione Riforme del Consiglio che dovrebbe analizzare gli emendamenti. Ma il Pd ha deciso di frenare, dopo i dubbi di Roberto Deriu che, nei giorni scorsi, ha contestato l’eccessivo accentramento di poteri e adesso si è portato dietro il gruppo.

I 17 piddini del Consiglio, esclusi il governatore Francesco Pigliaru e il presidente dell’Aula Gianfranco Ganau, hanno deciso la linea oggi, nel proseguo di quella riunione interna cominciata venerdì e riconvocata per questa mattina. I distinguo non sono mancati, ma agli esponenti Dem, a cominciare da Deriu, non piace che Area diventi “una mostruosa macchina burocratica che rischia di crollare sotto il suo stesso gigantesco peso”.

Area, attualmente, si occupa di gestire il patrimonio regionale delle 26mila case popolari, da cui l’azienda incassa un canone che viene in parte reinvestito in manutenzioni. Vero è che la gestione non grava sui contribuenti ma solo sugli affittuari, tuttavia “Area – è il pensiero condiviso nel gruppo – continua a dimostrarsi incapace di dare risposte anche alla sola domanda di edilizia pubblica, ciò che fa presupporre un esito ancora peggiore attribuendo all’azienda nuovi poteri”.

Così si sono espressi i consiglieri, compreso il capogruppo soriano Pietro Cocco, idem Salvatore Demontis, Daniela Forma, Luigi Lotto, Rossella Pinna e Gianmario Tendas. Piero Comandini, l’anima socialista del Pd, ha ribadito che, “visti i tempi di crisi, è anzi necessario stanziare maggiori risorse a garanzia del diritto alla casa”. Gavino Manca ha invece rimarcato il fatto che “l’Azienda non abbia ancora approvato il consuntivo 2013”.

Deriu, vicecapogruppo nonché leader del movimento “Sardegna Più. Meglio“, ha poi sollevato il problema della gestione dei maggiori poteri relativamente alle opere pubbliche, specie adesso che va ancora definitivo l’assetto degli enti locali nel solco del dopo province.

In questo scenario è stata accolta la proposta finale di Valter Piscedda che nel conclave di centrosinistra, programmato per lunedì prossimo, chiederà alla maggioranza di inserire la riorganizzazione di Area nel pacchetto di riforme proposto da Pigliaru, ovvero Enti locali, Sanità e Regione (riassetto delle competenze da attribuire ai singoli assessorati).

Il ddl di Area è al vaglio della commissione Riforme anche per via di una scadenza oggettiva, quella del commissario Sergio Cocciu che è già in regime di prorogatio. Il voto del disegno di legge, entro agosto, serviva proprio per incastrare la fine del mandato di Cocciu con la ristrutturazione aziendale e l’ingresso dei nuovi organi. Ma visto lo stop del Pd è più probabile che l’aula approvi una leggina per prorogare l’incarico al commissario e poter approfondire, in questo modo, il testo normativo in 19 articoli.

Al. Car.

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