Pigliaru-Soru, nemmeno l’ultimo vertice porta pace: posizioni distanti

Il governatore e il segretario del Pd si sono visti per mettere a punto gli interventi in vista del conclave di lunedì.

Non accenna ad accorciarsi la distanza tra Francesco Pigliaru e Renato Soru che, ieri, si sono visti per mettere a punto lo schema degli interventi nel conclave del centrosinistra, programmato per la lunedì prossimo. Le posizioni tra il governatore e il segretario del Pd restano rigide, con il primo che non ha intenzione di farsi dettare l’agenda politica dai partiti e il secondo deciso a sua volta a criticare liberamente l’azione della Giunta.

Fatto sta che tra meno di una settimana Pigliaru ribadirà alla coalizione il suo programma per l’autunno, peraltro già noto. Ovvero il pacchetto delle riforme su Enti locali, Sanità e Regione. Vuol dire riorganizzare l’assetto territoriale della Sardegna senza le province, ma puntando sulle Unioni dei Comuni e sulla città metropolitana di Cagliari. Per quel che riguarda l’assistenza ospedaliera, l’obiettivo è tagliare la spesa senza ridurre i servizi, e anzi aumentando la loro efficienza una volta che il sistema verrà “ripulito” dagli sprechi. Infine ci sono da riassegnare le competenze degli assessorati, con la modifica della legge 1. Un obiettivo, quest’ultimo, sul quale Pigliaru fonda la scelta di rinviare alla fine dell’anno, non appena la riforma sarà pronta, un eventuale rimpasto.

Dato il quadro nel quale si è mosso il confronto di ieri tra il presidente della Regione e l’eurodeputato-segretario, nel conclave di coalizione succederà che Pigliaru illustrerà nei dettagli la stagione delle riforme. A Soru, invece, il compito di coordinare il dibattito con un finale che sembra in qualche modo già scritto: dopo il confronto, ciascun partito del centrosinistra dovrà poi presentare al governatore un modello di proposta sul quale spetterà alla Giunta fare sintesi, probabilmente aprendo una seconda fase di discussione.

Il conclave del centrosinistra sarà finalmente l’occasione per contarsi, e questa forse è la vera cifra politica degli Stati generali. Mai prima d’ora, dopo le elezioni di febbraio 2014, i big della politica si sono seduti intorno a un tavolo, con la certezza che Partito dei Sardi e Centro Democratico, su tutti, riconoscono come leader solo il capo della Giunta. Più complicati i posizionamenti all’interno del Pd, specie per i cabrasiani e i faddiani che non hanno intenzione di rompere col segretario, ma nemmeno vogliono isolare Pigliaru.

Al. Car.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share