Pigliaru e Soru si danno la mano. Ma nel Pd tornano i mal di pancia

Alla fine della Direzione del Partito democratico che si è tenuta sabato a Oristano, la nota ufficiale aveva “precisato” la posizione del segretario Renato Soru rispetto alla giunta. Posizione sintetizzata nel titolo “Più dialogo nel partito. Dall’Esecutivo risultati positivi, ora acceleriamo il passo”. La risposta del governatore Francesco Pigliaru è arrivata in due post consecutivi pubblicati sulla sua pagina Facebook. Il primo è una replica diretta all’invito (che contiene una implicita critica) ad “accelare il passo”. Pigliaru ha intanto risposto che “il passo lo abbiamo cambiato da tempo”. Quindi una lunga lista delle cose fatte, a partire dalle riforme degli Enti locali e della Sanità.

Il secondo post in un certo senso accoglie e fa proprio lo spirito della nota ufficiale e mette da parte le critiche più esplicite che il segretario aveva rivolto alla giunta nel suo intervento. Scrive Pigliaru: “Non so cosa si sia detto in dettaglio, ieri, nella Direzione regionale Pd. Non c’ero. Però ho letto questo comunicato, che riassume il dibattito e che condivido in pieno”. E qua il governatore riporta per intero la nota dell’Ansa che sintetizza il comunicato ufficiale. Con quella sottolineatura sulla necessità – affermata da Soru – di “stare attenti ad accertare e tenere ben distinte le responsabilità del passato e quelle del presente”.

Un confronto a distanza nel quale il segretario e il governatore hanno immediatamente messo la sordina sui contrasti per “volgere in positivo” la discussione interna. E i rilievi di Soru sono rimasti circoscritti al problema di una comunicazione istituzionale che, appunto, non avrebbe chiarito in modo adeguato ai sardi che alcune delle scelte fatte – come quella della riorganizzazione dei presidi sanitari – sono state rese necessarie dalla “situazione disastrosa” ereditata dal centrodestra.

In definitiva, Soru e Pigliaru hanno voluto subito sgombrare il campo dalle voci su un riaccendersi dei loro contrasti per chiarire che governo regionale e Partito democratico procedono assieme, pur nella distinzione dei ruoli. E il segretario ha voluto sottolineare che “è necessario il coinvolgimento più ampio di tutto il partito sulle necessità politiche della regione. Un partito che non trova utile dibattere non svolge appieno la sua funzione e non interpreta la volontà dei suoi iscritti”.

Di certo all’interno del Pd sono in atto delle manovre interne. E i mal di pancia non mancano. Come è stato chiarito dall’assenza, alla direzione di Oristano, dei rappresentanti delle aree Cabras-Fadda e Angiorni. Da tempo di parla della possibilità di un cambio al vertice del gruppo consiliare regionale (Franco Sabatini al posto di Pietro Cocco) e sullo sfondo riprende ad aleggiare l’eterna questione del rimpasto. Un tema che ritorna ciclicamente. E che pareva essere stato congelato almeno fino al prossimo mese di marzo, dopo la riforma della legge numero 1, quella che riformerà le competenze degli enti regionali.

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