Pd, presidente e vice alla minoranza. Tregua nel partito

Giannarita Mele è la nuova presidente del Pd. Eletti anche i vice. Sono altre due donne: Sara Marrocu e Micaela Morelli.

Giannarita Mele, professoressa di Storia contemporanea all’università di Cagliari, è la nuova presidente del Pd. L’hanno eletta i 160 dell’Assemblea regionale, primo atto di una riunione che, a Sanluri, al teatro degli Scolopi, sembrava non cominciare mai. La designazione è infatti arrivata solo alle 14,30, dopo quattro ore di vertici tra le diverse anime interne. Cioè la maggioranza di Renato Soru, alleato con Antonello Cabras, Paolo Fadda e Francesco Sanna, più le correnti di Ignazio Angioni e di Thomas Castangia, gli sfidanti dell’europarlamentare alle primarie dello scorso 26 ottobre.

Il dato politico è che il Pd sardo raggiunge una tregua sembrata impossibile sino a ieri. Perché la Mele fa parte della componente Angioni, cioè la minoranza uscente e riconfermata alle urne di ottobre, ma anche indecisa, sino all’ultimo, se raccogliere o meno il ramoscello d’ulivo teso da Soru. Ecco, invece, la “mezza pace” siglata, così come nel partito hanno già ribattezzato l’elezione della Mele.

La lettura sulla nomina della docente universitaria, che è ricercatrice nella facoltà di Studi umanistici, si lega a doppio filo a uno scontro recentissimo. Dieci giorni fa, quando la commissione Congresso si è riunita per ratificare la vittoria di Soru, la Mele ha votato contro, contestando la regolarità dei verbali dell’Oristanese. Oggi, però, l’area di Angioni ha di fatto riconosciuto il verdetto elettorale accettando la presidenza. Col senatore sono schierati gli ex Ds di Siro Marrocu, gli ex popolari di Tore Ladu, l’area Dem di Francesca Barracciu e i renziani della prima ora Gavino Manca e Chicco Porcu.

A Sanluri sono stati eletti anche i due vice: uno in quota Castangia, cioè l’altro pezzo della minoranza venuta fuori dalle primarie, il secondo indicato dalla maggioranza. Si tratta rispettivamente di Sara Marrocu, che era capolista nel Sulcis, e di Micaela Morelli, fedelissima di Cabras. E così, con la Mele, fanno un ufficio di presidenza tutto femminile. Peraltro: Castangia, il civatiano appoggiato dal movimento La Traversata, da subito si era detto disponibile al confronto, tanto che la presidenza dell’Assemblea sarebbe andata alla sua corrente nel caso di un rifiuto dell’area Angioni. Il nome della Morelli, invece, era circolato nei giorni scorsi, quale possibile presidente se nel partito fosse fallito il dialogo.

L’Assemblea del Pd avrebbe dovuto votare oggi anche la nuova Direzione. Sono altre 55 caselle da riempire, proporzionalmente al risultato elettorale. Cioè 28 a Soru (51,38 per cento), 20 ad Angioni (36,53 per cento) e 7 a Castangia (12,09). Ma tutto si deciderà nella prossima riunione. Applausi dal parlamentino democratico anche per il segretario uscente, Silvio Lai.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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