Migranti e appalti, Pili: “A Sassari affidamento a società legata a Buzzi”

Con gli immigrati sbarcano in Sardegna anche le società continentali alla conquista di appalti e denari. Alle spalle dell’accoglienza anche nell’isola si affaccia il grande affare delle società legate al giro romano e non solo. Non si spiegherebbe diversamente quello che sta accadendo da Sassari a Cagliari con appalti all’acqua di rosa con i quali vengono esperite pseudo evidenze pubbliche per selezionare soggetti destinati all’accoglienza di migranti. ‘Appalti’ assegnati a cooperative di Roma, Macerata, Potenza, Bari“.

Lo denuncia il deputato di Unidos, Mauro Pili, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare. Pili, che tre mesi fa aveva chiesto la pubblicazione degli esiti delle gare da parte delle Prefetture, ora denuncia “l’affidamento a società che giunte dal continente si fanno affidare migranti in cambio di lauti guadagni”. “Bastano due appartamenti in affitto, trasformati non si sa come in residenza per accoglienza, per fare l’affare. Società dai nomi più strani – afferma l’ex presidente della Regione – si fanno assegnare dieci migranti, ovvero 350 euro al giorno per trenta giorni. Diecimila euro al mese. Per appartamenti affittati a meno di mille euro. Guadagno pulito come nessuna rendita può garantire. Pasti acquistati con catering a pochi euro al giorno. A Sassari a farla da padrona è un raggruppamento temporaneo d’impresa legato a filo doppio con la grande rete di Buzzi e compagni. A vincere l’affidamento sassarese – denuncia Pili – è la Senis Hospes e Tre Fontane (Roma). E’ quest’ultima ad essere finita nell’elenco sotto osservazione del decreto del prefetto di Roma Gabrielli diramato nei giorni scorsi e che sarà al centro dei provvedimenti da adottare domani sulla gestione di Roma Capitale. La Tre Fontane è una Società cooperativa incaricata di gestire il sito di Valledoria, stabile scelto dagli amici di Buzzi per stipare gente e guadagnare a piene mani insieme ai compagni di viaggio della Senis Hospes di Potenza e Bari. Società ben informate che ricercano immobili autorizzati per alloggiare massimo 20 persone e poi ne stivano 5 volte tanto. Tutto nel pieno dell’illegalità, fuori da qualsiasi parametro di sicurezza”.

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